lunedì
06 Ottobre 2025
A1 femminile

Panetoni, la pallavolista che non segue il volley in tv: «Staccare mi fa bene, altrimenti è un’ossessione»

La 25enne di Bagnacavallo è alla settima stagione nel massimo campionato, nuovo acquisti della Omag-Mt che giocherà a Cervia

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La Consolini Volley di San Giovanni Marignano che si presenta da esordiente al via del campionato di A1 di pallavolo femminile avrà in squadra due ravennati. La 38enne Serena Ortolani di Faenza è alla terza stagione con le riminesi, invece la 25enne Sara Panetoni di Bagnacavallo è uno dei nuovi acquisti. Per quest’ultima sarà la settima stagione in A1.

«Ci aspetta una stagione difficile – riconosce Panetoni –, perché siamo un gruppo nuovo con tante ragazze giovani e straniere esordienti in Italia. Io che ho solo 25 anni sono una delle più vecchie. Ma vedo che le mie compagne si stanno allenando con tanta volontà e ce la stanno mettendo tutta». La pallavolista usa la terza persona plurale perché non sarà in campo all’esordio di stasera 6 ottobre – alle 20.30 al palazzetto dello sport di Cervia (dove la nazionale femminile ha fatto anche un periodo di preparazione) – e sarà costretta a restare in tribuna per alcune settimane: «Prima di metà novembre non potrò scendere in campo – racconta al telefono –. Sto facendo la riabilitazione dopo un’operazione alla spalla del 9 giugno. Tutto l’anno scorso ho giocato con il dolore perché, come tanti altri sportivi, ho pensato più all’obiettivo dei risultati piuttosto che al mio corpo, che è sbagliato. In estate ho fatto accertamenti e la decisione è stata quella di operarmi».

La bagnacavallese, come ogni pallavolista e amante del volley, gioisce per il risultato storico dell’Italia ai Mondiali maschile e femminile: «Spero che faccia bene a tutto il movimento in un Paese dove si parla sempre e solo di calcio. Ma anche nella pallavolo ci sono storie di sacrifici, a partire dalle famiglie delle giovani giocatrici. Ora che sono più grande mi rendo conto degli sforzi sostenuti dai miei genitori che mi portavano tutti i giorni da Bagnacavallo a Ravenna per gli allenamenti quando giocavo nella Teodora».

Non immaginatevi, però, una Panetoni davanti alla tv dal primo all’ultimo set del Mondiale: «Non ho seguito tutte le partite, lo ammetto. Ormai ho capito come sono fatta e mi fa bene staccare dalla pallavolo quando non gioco, altrimenti diventa quasi un’ossessione e c’è il rischio di stancarsi di una cosa bellissima». Un atteggiamento che condivide con una delle protagoniste della vittoria a Bangkok: «Sono molto amica di Sara Fahr dai tempi del Club Italia. Ci siamo sentite per messaggio anche durante il Mondiale, ma abbiamo sempre parlato di tutt’altro, in questo siamo molto simili».

I libri offrono un valido aiuto per togliere la testa dalla pallavolo: «Leggo tantissimo, una passione che mi ha insegnato mia madre e per questo la ringrazio. Libri gialli, più o meno uno a settimana. Sono rimasta fedele a quel genere anche in questo periodo di ripresa che non è facile da attraversare, tra tanti stati d’animo diversi».

Difficile dire se senza operazione al braccio anche Panetoni avrebbe fatto parte della spedizione iridata. Una piccola speranza c’era, visto che il libero era tra le convocate dal coach Julio Velasco al collegiale di aprile: «Quando vieni chiamata nel giro della Nazionale significa che c’è un motivo ed è il riconoscimento del lavoro che fai tutto l’anno, fa molto piacere. Soprattutto con un allenatore come Velasco: se non crede nelle qualità di una giocatrice, non la convoca. Ed è uno che finora le ha azzeccate tutte. Non mi faccio illusioni, davanti a me nel mio ruolo ci sono giocatrici straordinarie, ma poteva succedere di tutto. È andata così e ora penso solo a tornare in campo».

Per Panetoni sono arrivate diverse gioie con le nazionali giovanili: oro al Mondiale Under 18 nel 2017, oro all’Europeo Under 19 nel 2018, argento al Mondiale Under 20 nel 2019. «Ricordi bellissimi di tutte le avventure, anche perché ero molto giovane ed erano le prime esperienze a livello internazionale».

Questi mesi di riabilitazione sono una sfida nuova e diversa per Panetoni. «Non ero mai stata ferma così a lungo per un infortunio, mentalmente sto vivendo alti e bassi. Ti chiedi per forza se tornerai come prima, soprattutto quando mi accorgo che ancora non riesco a fare i movimenti completi del braccio. A volte è normale anche avere qualche pensiero di mollare tutto. L’unico modo è concentrarsi sui piccoli miglioramenti quotidiani, anche quando sono piccolissimi».

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