«Avevamo bisogno di vincere una partita così, avevamo bisogno di prendere punti contro una grande del campionato per dimostrare che possiamo stare lassù». L’allenatore del Ravenna, Marco Marchionni, è soddisfatto della vittoria sull’Ascoli (1-0, Okaka): i giallorossi restano secondi a un punto dalla vetta occupata dall’Arezzo e lasciano i bianconeri a tre punti di distacco.
Il Ravenna è riuscito nell’impresa di segnare un gol alla miglior difesa del calcio professionistico in Europa (prima sconfitta in campionato per l’Ascoli) e non prendere gol dal miglior attacco del girone B della serie C: «Questo significa tanto – riconosce Marchionni –. È stato determinante un episodio, mentre in altre occasioni gli episodi ci avevano sfavorito. Queste partite, però, ti spremono molto mentalmente e ti costringono a fare subito risultato domenica prossima altrimenti non è servito a niente». La pressione aumenta: «Quando dimostri che puoi stare lassù poi tutti si aspettano di continuare a restarci e questo rende tutto più difficile».
In due settimane al Benelli si sono viste prima l’Arezzo e poi l’Ascoli. L’allenatore giallorosso spende parole di elogio in particolare per i bianconeri: «Sono diverse, l’Arezzo sfrutta più i singoli e l’Ascoli è più corale e più bello da vedere. Non dimentichiamo che l’Ascoli ha dei giocatori di categoria superiore che fanno la differenza».
Per Okaka quarto gol in tre partite. Marchionni si gode l’attaccante 36enne (con cui ha anche giocato in serie A nella Sampdoria e nel Parma): «Giocatori come lui e Donati possono fare la differenza anche con pochi minuti a disposizione. L’ho messo dentro quando stavamo facendo fatica a tenere su la palla in attacco e avevamo bisogno di qualcuno che ci aiutasse. Preferisco al momento sfruttare Okaka solo per 15 minuti, sapendo che può darci una mano, piuttosto che farlo giocare mezz’ora ma dovendola fare senza poter dare il massimo per tutto il tempo perché non ha la condizione fisica ottimale. Okaka sa fare gol anche grazie alla sua grande esperienza».
Da sottolineare che nell’azione della rete hanno partecipato Falbo, Da Pozzo e Okaka, tutti e tre messi in campo nel secondo tempo. L’allenatore ravennate ironizza: «Allora siamo stati fortunati…». Poi si fa serio: «Falbo è stato bravo a fare quel cross nel modo giusto e poi in area Da Pozzo sul secondo palo ci è arrivato e sulla respinta del portiere ha completato l’azione Okaka con il gol».
Una fetta del successo del Ravenna sull’Ascoli ha il nome di Francesco Joyce Anacoura. Il portiere ha mantenuto inviolata la porta in più di un’occasione: «Ho fatto il mio, è il mio lavoro. Sono contento per esser riuscito a dare una mano alla squadra a portare a casa i tre punti, che era l’obiettivo». Una prestazione che riscatta le incertezze viste contro l’Arezzo. «Sono sempre lo stesso giocatore di due settimane fa, sempre lo stesso portiere. Nel calcio può capitare di sbagliare e sono molto autocritico nel riconoscere di aver sbagliato. Devo ringraziare i compagni, il mister e la società che mi hanno dimostrato grande fiducia e mi sono stati vicini perché quando qualcuno viene messo in croce per un errore è il primo a starci male e invece se l’ambiente crede in te è più facile ripartire».
L’estremo difensore indica la via per il futuro: «Adesso più squadre staranno attente al Ravenna, ma noi dobbiamo continuare con l’unica cosa che sappiamo fare, il lavoro».
Tra i giocatori a prendere il microfono a fine partita anche Joshua Tenkorang, vicino al gol a pochi minuti dal calcio d’inizio. «Vedo gli avversari più attenti nel marcarmi in area, forse è anche per questo che non riesco a segnare come all’inizio, ma l’importante è che oggi la squadra abbia vinto. C’è un po’ di rimpianto per quell’occasione dopo pochi minuti perché potevo fare meglio, sono stato colto di sorpresa dall’errore del difensore davanti a me. Sono consapevole che devo migliorare ancora tanto, soprattutto nella fase di palleggio e infatti ci sto lavorando in settimana».
Tra i migliori in campo, il difensore Adriano Esposito: «Siamo molto contenti di aver vinto e di non aver subito gol contro una squadra molto forte in attacco. Siamo stati coraggiosi e bravi a giocare uomo contro uomo tutta la partita. Personalmente sono contento di essere tornato titolare. Io e Bianconi siamo due giocatori con caratteristiche diverse: a me piace portare palla per cercare di liberare le giocate, ma la cosa importante è che faccia bene la squadra».



