lunedì
27 Ottobre 2025
laboratori teatrali

Ragazzi delle medie, cestisti, liceali Tutti sul palco del Rasi con la non-scuola

Fino a venerdì i debutti. Gran finale a maggio a Lido Adriano

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Nonostante la riduzione dei finanziamenti operata dalla Fondazione Cassa di Risparmio e da alcune altre imprese, procede con immutato entusiasmo l’esperienza teatrale antiaccademica che dal 1991 anima la città di Ravenna e che da diversi anni ha un respiro internazionale. Si tratta della non-scuola del Teatro delle Albe, che ogni anno porta centinaia di adolescenti della città a confrontarsi con i testi della tradizione teatrale nel corso di laboratori svolti sotto la guida delle stesse Albe, per poi portarli sul palco del teatro Rasi in un intenso festival partito lo scorso 9 marzo.

I debutti proseguono martedì 17 marzo con un gruppo eterogeneo composto da ragazzi delle scuole medie Montanari, Don Minzoni e Ricci Muratori con la partecipazione straodinaria dei giovani cestisti dell’Acmar Basket Ravenna che saranno “La banda dei piccoli principi” nello spettacolo ispirato a Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry dopo aver lavorato con le guide del Teatro delle Albe Alessandro Argnani, Simone Marzocchi, Laura Redaelli e Giulia Torelli.

Giovedì 19 e venerdì 20 marzo il festival della non-scuola si concluderà con i due gruppi di adolescenti del liceo classico Alighieri, la scuola con il maggior numero di iscritti al laboratorio teatrale. Giovedì ci sarà lo spettacolo Romeo+Giulietta =  con guide Massimiliano Rassu e Laura Redaelli mentre venerdì sarà la volta de L’isola che non c’è ispirato a Peter Pan con le guide Matteo Cavezzali e Giulia Torelli.

A fine maggio andrà poi in scena durante i festeggiamenti della festa della Repubblica l’ultimo debutto con il gruppo di adolescenti del Cisim a Lido Adriano.

È tornato quest’anno anche il laboratorio fotografico Fotocopie in collaborazione con l’Associazione Culturale Osservatorio Fotografico, condotto durante le prove e i debutti degli spettacoli da Nicola Baldazzi, Davide Baldrati e Cesare Fabbri con l’obiettivo di costruire un piccolo resoconto visivo della non-scuola attraverso il coinvolgimento e l’esperienza di ragazzi delle scuole superiori e dell’Università di Ravenna.

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