Torna da gennaio ad aprile il progetto MEME_e_Fèsta, organizzato da E Production e a cura delle compagnie Fanny & Alexander e Menoventi. Il festival na da gennaio ad aprile con la seconda parte del suo ampio programma diffuso sul territorio, tra Ravenna e Faenza e, per la prima volta, anche a Castel Bolognese.
Nella programmazione si spazia tra diversi generi e tematiche, tra teatro, musica, incontri e laboratori. Proseguirà il lavoro di indagine sulla “memoria” del Novecento, intorno al significativo appuntamento della Giornata della memoria e saranno presentati sul territorio alcuni dei lavori teatrali più recenti di E Production. Inoltre, i partecipanti del percorso di formazione laboratoriale Meme (iniziato a novembre 2024) presenteranno un elaborato finale al Teatro Masini di Faenza. A concludere la programmazione, l’appuntamento musicale delle Artificerie Almagià di Ravenna con le sonorità elettroniche di Club Adriatico.
Il primo appuntamento della seconda parte della rassegna vede protagonisti i Menoventi che il 23 gennaio allestiscono nella Sala Fellini Faenza “Volevo risarcirvi”, uno spettacolo proposto in occasione della Giornata della memoria a ingresso gratuito, che raccoglie la trascrizione di interviste registrate e le testimonianze audio di prigionieri politici sopravvissuti all’esperienza dei campi di concentramento.
Il tema della Memoria si ritrova anche nel secondo appuntamento, previsto per il 29 gennaio: i protagonisti saranno sempre i sempre con Menoventi, con il reading Lei conosce Arpad Weisz?, tratto dal libro di Matteo Marani Dallo scudetto ad Auschwitz. La figura del calciatore e allenatore di origini ebraiche Weiz, caduto vittima insieme alla famiglia delle leggi razziali, sarà ricordata alla Biblioteca Luigi Dal Pane di Castel Bolognese.

I primi appuntamenti a Ravenna vedranno invece protagonista la compagnia Fanny & Alexander, premiata recentemente con il Premio Anct dell’Associazione dei critici nazionali di teatro e con cinque Premi Ubu per lo spettacolo Trilogia della città di K.
Si parte con Manson, allestito nel Ridotto del Teatro Rasi dal 30 gennaio all’1 febbraio, uno spettacolo che coinvolge direttamente il pubblico e vede Andrea Argentieri (vincitore del Premio Ubu under 35 per la sua interpretazione di Primo Levi) interpretare in modo mimetico il noto criminale statunitense Charles Manson, ricalcandone l’attitudine istrionica e manipolatrice. Utilizzando materiale d’archivio, in particolare interviste audio e video, l’attore incorpora i ritmi, la gestualità spezzata e gli sguardi mutevoli di Manson, trasformandolo in una presenza che torna dal passato per sfidare apertamente il giudizio del pubblico convocato in un tribunale postumo.
Dal 31 gennaio al 1 febbraio sul palco del Rasi andrà invece in scena Maternità: per l’occasione Chiara Lagani inviterà gli spettatori a riflettere e a prendere posizione sul grande tema della maternità e della difficile scelta per le donne tra avere o non avere figli, a partire dalle suggestioni tratte dall’omonimo romanzo di Sheila Heti (Sellerio 2019) in cui una donna alla soglia dei quarant’anni si interroga insistentemente sulla possibilità di avere o meno un figlio. Alle domande più difficili l’autrice risponde lanciando i dadi e interrogando l’I Ching. Questo procedimento innesca a poco a poco una serie di altri temi, che affiorano progressivamente nelle pagine del libro, così come nello spettacolo: il tabù, la scelta, il caso, il destino, l’atto creativo, la forza e la bellezza della vita. Entrambi gli spettacoli vedono la regia di Luigi Noah De Angelis e il lavoro drammaturgico di Chiara Lagani. Il 31 gennaio sarà organizzato anche un incontro pubblico di approfondimento, negli spazi della Sala Dantesca della Classense, dal titolo “Intorno a Maternità” (17.30).

Il programma prosegue su Faenza con un secondo incontro pubblico al Museo Carlo Zauli, per la presentazione del video racconto de La Cerimonia del fango, il progetto speciale che E Production ha realizzato e che si è concluso con il rito collettivo di piazza, molto partecipato da associazioni e cittadini faentini, lo scorso 16 maggio (primo anniversario dell’alluvione). La serata viene introdotta da Alex Giuzio, giornalista de Il Manifesto e collaboratore della nostra testata, specializzato in economia turistica e questioni ambientali e normative legate al mare e alle coste. Il 12 aprile si concluderà invece il percorso dei tre laboratori Meme curati da Gianni Farina e Consuelo Battiston: Storielle, Lo strano biglietto e I’m not a robot, con uno spettacolo al Teatro Masini.
Il festival si conclude con una grande festa alle Artificerie Almagià di Ravenna con le sonorità elettroniche di Club Adriatico, percorso che dal 2013 porta in Romagna gli artisti e le scene musicali più interessanti nel panorama della musica dance e sperimentale a livello nazionale e internazionale.