Capita sempre più spesso di sentir parlare di reazioni allergiche improvvise, di fastidiosi pruriti e di inguaribili dermatiti.
Quando ci si rivolge al proprio medico di base o a specialisti come dermatologi, il primo pensiero va sempre a intolleranze alimentari, punture di insetto, contatto con animali. Solo quando ci si rende conto che tutte le terapia messe in atto non sortiscono l’effetto desiderato perché gli effetti indesiderati purtroppo persistono, ecco che si procede ad accertamenti più approfonditi e si scopre che il “nemico” si nasconde in casa.
«Molto di frequente – racconta Carlo Gelosi dell’azienda Radis di Ravenna, leader nel settore della vendita di legno e dei suoi derivati –, siamo contattati da persone o famiglie al limite dell’esasperazione, persino disposte a vendere la propria casa, come soluzione estrema per risolvere il problema che li attanaglia da tempo. Purtroppo, infatti, l’origine di strani bozzi, pustole o gonfiori può derivare anche dalle punture di parassiti che si sviluppano sulla larva dei tarli. Si tratta di insetti di recente formazione, che una decina d’anni fa non esistevano, molto difficili da scovare perché invisibili a occhio nudo, ma in grado di creare una vera e propria psicosi. Per questo, forti della nostra esperienza, abbiamo realizzato una informativa per i medici per far sì che siano al corrente di questa novità non proprio piacevole. Perché andare a letto in un vespaio è qualcosa che non si augura a nessuno».
Fondamentalmente gli “ospiti” da combattere sono due: il nuovo Pyemotes ventricosus che appartiene alla numerosa famiglia degli acari (che conta ben 30 mila specie note, 500 mila stimate), e la scleroderma domesticum, un imenottero noto invece fin dai primi anni del secolo. Nel periodo estivo si moltiplicano all’interno del tarlo e diventano migliaia, senza contare che – con le pulizie domestiche o gli spostamenti di mobili – vengono sparsi in tutta la casa, con la conseguente possibilità di essere punti ovunque. A essere pericolose sono soprattutto le femmine dei due parassiti, mentre le donne sono più a rischio degli uomini, probabilmente anche per una loro maggiore presenza all’interno delle pareti domestiche. Basta anche solo appoggiarsi al mobile tarlato o rimanere nell’ambiente con il mobile tarlato, per qualche ora, per essere attaccati. Le punture possono avvenire sia nelle parti coperte che scoperte del corpo. Molto spesso si capisce che il problema deriva proprio da questi acari o insetti diffusi tra le pareti domestiche, quando ci si rende conto che solo restando fuori si ha un po’ di tregua.
Cosa fare? «La nostra è una ditta specializzata con tecnici dotati di grandi competenze nel settore che non tutti hanno – aggiunge Gelosi –. Il primo passo consiste nell’effettuare un sopralluogo in casa, per capire dove si annida maggiormente il problema. Ci vuole occhio clinico, ma in genere i punti nevralgici sono correlati ai mobili antichi, alla legna da ardere e alle travi o pavimenti in legno, dove la presenza di tarli è per forza di cose maggiore. I trattamenti sono di vario tipo e cambiamo a seconda dell’ubicazione dell’abitazione. Per esempio, se la casa si trova in campagna ed è isolata, possiamo anche procedere a una disinfestazione completa con i gas, dopo aver concordato con i proprietari di trasferirsi altrove per il tempo necessario. Se si tratta solo di un mobile, lo preleviamo e lo trattiamo in autoclave, mentre per trattare travi e pavimenti ricorriamo a fumogeni. Può anche capitare che la criticità non sia subito individuata, così da rendere necessari più indagini, ma non lasciamo mai il cliente prima di aver risolto tutto».
Una volta “ripulita” l’abitazione è bene mettere in atto un’adeguata strategia di prevenzione, che vale anche per chi non ha mai avuto episodi e desidera evitarli. Il consiglio anzitutto è di procedere immediatamente al trattamento in autoclave, appena si riceve in eredità un mobile d’epoca.
Per quanto riguarda la legna da ardere, il semplice accorgimento è di portare in casa solo quella che serve per la giornata, in modo quindi da non tenerla vicina al camino per settimane o mesi.
Per qualsiasi consulenza, è possibile rivolgersi a Radis – fondata nel 1990 – che offre un servizio completo altamente specializzato, per quanto riguarda disinfestazioni, ma anche sanificazioni, disinfezioni e igiene ambientale.
Per maggiori informazioni: Radis Srl, via Faentina 280, San Michele (Ravenna) tel. 0544 462485 – www.radis.it