Il brew-pub dove tutto è artigianale, dalla birra agli hamburger, pizza e barbecue per un’esperienza unica di sapori Seguici su Telegram e resta aggiornato Simone Bedeschi ha aperto nel 2020 il locale a Porto Corsini. Il birrificio ha ampliato gli impianti fermentatori arrivando a 7mila litri e proponendo 7 diverse tipologie della bevanda, a cui se ne aggiungono altre a rotazione su base stagionale Il titolare Simone Bedeschi con la madre, Angela Tarozzi, che lavora con lui nel locale L’artigianalità è l’indiscusso punto di forza del Birrificio BAJON di via Volano 11/13 a Porto Corsini che, a neanche due anni dall’apertura, ha terminato un importante ampliamento per fare fronte alle crescenti richieste della sempre più numerosa clientela. Il passaparola ha funzionato molto bene, a tal punto che il brew-pub – il cui nome deriva dal modo con cui veniva chiamato l’attuale canale Candiano secoli fa – non solo si è radicato nel territorio, ma ha cominciato a farsi conoscere anche sul mercato nazionale, riuscendo persino a vendere qualcosa all’estero. Il bancone del locale Tutto è iniziato per merito della grande passione per la birra del giovane titolare Simone Bedeschi, alla prima fortunata esperienza imprenditoriale. «Sono sempre stato affascinato da questo prodotto – spiega – e, dopo aver iniziato a livello amatoriale, ho acquisito professionalità lavorando in altri impianti. Poi, ho cominciato con l’auto-produzione da impianti di piccola scala, fino ad arrivare a collaborare con grandi birrifici nostrani finché mi sono sentito pronto per un locale tutto mio che ho allestito io a mano, in grado di trasmettere il calore dell’artigianalità da tutti i punti di vista. Oltre alla birra, infatti, impasto anche la carne degli hamburger, produco le salse e cuocio nel forno a legna pizze con lievitazioni di 72 ore. Ci ho preso così gusto che, di recente, ho deciso di approfondire anche il comparto barbecue con cotture lente e affumicature. Alla base del mio modo di lavorare c’è lo stesso principio: l’auto-produzione, per garantire qualità e gusto, e slegarmi dall’industria che tende a massificare tutto». L’apprezzamento dei prodotti è stato immediato non solo per quanto riguarda la birra artigianale che rappresenta il core business, ma anche per il food, da parte sia dei giovani, sia degli adulti di tutte le età, dall’aperitivo fino alla bevuta dopo cena. Il menù comprende ben sette diverse tipologie di birra, principalmente di ispirazione tedesca a bassa fermentazione oppure anglo-americane molto luppolate. Si possono degustare birre appaganti che si distinguono per il loro estroverso carattere, prodotte nell’impianto a vista, quali: la “Vienna”, una birra ambrata stile Lager a bassa fermentazione, con note caramellate; la “Selva”, un’altra birra a bassa fermentazione dall’aroma floreale ed erbaceo; la “Dune”, birra ad alta fermentazione prodotta con luppoli americani, che si distingue per le note fruttate e resinose; la “Euforia”, una birra dorata sempre ad alta fermentazione, con un retrogusto tropicale; la “Farmer”, una keller gustosa e dissetante, che ricorda quella delle cantine della Franconia, dorata a bassa fermentazione, con note di cereali e panificato; la “Fulesna”, una birra affumicata in quanto prodotta proprio affumicando una quota dei malti con gli stessi legni aromatici usati per il barbecue, che si presta ad abbinamenti con cibi dai sapori simili per una degustazione particolare; e la “Becco Biondo”, una doppelbock hell da 8 gradi, una birra a bassa fermentazione dal colore dorato realizzata con luppoli nobili tedeschi, con note di miele di castagno e acacia, cereale e crosta di pane. Simone Bedeschi nel laboratorio del Birrificio Se ne aggiungono poi altre a rotazione, su base stagionale, come “L’ombroso”, una birra nera pensata per l’inverno che arriva a 15 gradi. Un’ampia offerta che consente interessanti accostamenti gastronomici, con la pizza, gli hamburger e le carni, a loro volta realizzati con ingredienti particolari, stagionali e sempre di qualità. Non c’è quindi da stupirsi che la fama del birrificio Bajon sia arrivata presto fuori provincia, allargando le vendite a livello nazionale. «Per far fronte alle crescenti domande – racconta ancora Simone Bedeschi –, già dalla scorsa estate, abbiamo dato il via a un ampliamento con l’acquisizione di altri impianti per la parte produttiva e le cantine. I numeri, al riguardo, parlano da soli: se all’inizio i fermentatori avevano una capacità complessiva da 2.400 litri, ora arriviamo a 7 mila. Questo significa poter produrre il triplo delle birre, quindi un ottimo risultato. La produzione viene effettuata con macchinari altamente tecnologici e con software 4.0 in grado di gestire tutte le varie fasi, per avere una maggiore costanza e precisione senza compromettere l’artigianalità. Invariata resta la filosofia di fondo, così come le materie prime utilizzate. Anche se restiamo sempre una piccola azienda, con questi cambiamenti, possiamo finalmente soddisfare le richieste in crescita». via Volano 11/13, Porto Corsini (RA) Aperto dal giovedì alla domenica dalle 18 alle 24 Seguici su FB Birrificio BAJON Seguici su Telegram e resta aggiornato