Turismo, il bilancio degli operatori: i fatturati tengono ma si riducono i guadagni

Un’ampia indagine Cna tra 88 imprenditori mostra luci e ombre dell’offerta ravennate. Chi soggiorna si lamenta di zanzare e scarse infrastrutture

Gli imprenditori del turismo di Cna confermano in sostanza l’andamento dello scorso anno ma non sono troppo soddisfatti perché, di fronte ad un settore turistico che cresce a livello mondiale, la stabilità – che in questo scenario è una riduzione della fetta di mercato – non può piacere alle imprese. Questo è quanto emerge da un report della confederazione ravennate: 88 le imprese interrogate. Secondo l’indagine, il 43% delle imprese non ha notato differenze sostanziali sui fatturati rispetto ai risultati dell’anno scorso mentre il 29% ha segnalato una diminuzione e il 27% un aumento. Sostanzialmente i fatturati segnalano una tenuta media. Si segnala però una peggiore performance dei margini operativi: in sostanza si lavora più di prima per fatturare lo stesso e guadagnare mediamente di meno. Un dato preoccupante.

Interessante vedere dove sono state riscontrate difficoltà. Il primo tema è quello della comunicazione: «Fatico a far capire esattamente chi sono, ad arrivare al mio target ha risposto un operatore. C’è chi vorrebbe farsi conoscere di più e chi fatica ad integrare la sua comunicazione con quella istituzionale: difficile distinguersi, difficile farsi trovare online. Tra le difficoltà anche quella di rispondere alle esigenze del cliente che chiedono servizi speciali ma anche prezzi scontati. «Una continua contrattazione», ha risposto un imprenditore.

Il territorio sconta anche le difficoltà logistiche: nella relazione con i clienti molti operatori hanno anche dovuto gestire le difficoltà dei trasporti (“poche informazioni viabilità”, “poche alternative trasporti”); della manutenzione pubblica (“scarsa manutenzione ordinaria”, “assenza di parcheggi”); e dei problemi logistici del terminal crociere di Porto Corsini (“quest’anno ha causato un drastico calo dei flussi”).

I turisti hanno gradito la capacità di accoglienza, la bellezza del territorio e anche la spiaggia priva di abusivi, tema molto sentito, a quanto pare. Tanti operatori hanno risposto segnalando l’apprezzamento per attività differenti da quelle classiche della vacanza stanziale del passato. Chi evidenziando le “escursioni in bici” e chi “i corsi brevi di mosaico” o “l’artigianato italiano”, per non parlare delle tante segnalazioni per le buone esperienze legate al cibo o alle iniziative culturali e spettacolari private  e quelle pubbliche anche se “ci sono troppe finte sagre che creano confusione”.

Le difficoltà del 2018 sono invece legate a tre aspetti. Il primo è lo stato delle acque del mare delle ultime settimane. Inoltre le zanzare sono state un problema non da poco. Aspetti, questi, che  hanno stupito soprattutto i turisti stranieri». Lo stato delle strade e la già citata mancanza d i collegamenti è un altro tema che non è piaciuto ai turisti, così come la «poca cura dell’arredo urbano». Inoltre i pochi eventi nei paesi, la riduzione dei posti auto e la scarsità dei parcheggi sono aspetti segnalati da diverse persone che hanno soggiornato a Ravenna. Gli stessi operatori segnalano «che molti turisti hanno anche avuto parole dure su “case e alloggi alberghieri vecchi” o sugli orari di chiusura di “alcuni musei”».

Così Laura Sillato, imprenditrice e portavoce di Cna turismo e commercio, commenta: «E’ una stagione in chiaro-scuro quella giunta ormai alla sua conclusione». Il sistema «rimane frammentato e le numerose piccole imprese turistiche soffrono sul fronte della commercializzazione sui mercati esteri, un aspetto che non consente alla nostra destinazione di rimanere al passo con il trend mondiale di crescita dell’economia turistica».

Di fronte a un cedimento della domanda interna, «a cui le nostre località sono ancora troppo legate, il turismo straniero non cresce quanto sarebbe auspicabile. Pertanto non credo ci si possa ritenere del tutto soddisfatti di una tenuta (parziale) dei risultati dello scorso anno». La flessione dei margini operativi è «un dato preoccupante per un settore in cui la domanda richiede costanti investimenti. I turisti continuano ad apprezzare l’accoglienza romagnola, la vivacità delle nostre spiagge, la buona cucina ma vogliono anche strutture ricettive al passo coi tempi, strade accessibili, collegamenti rapidi e un ambiente salubre e rilassante in cui poter godere di un bel bagno e non dover passare il tempo a difendersi dalle zanzare. Sono aspetti che richiedono cura e investimenti pubblici ma anche sostegno alle imprese private che desiderano mettersi in gioco per alzare il livello di servizi offerti e dare un contributo alla manutenzione delle aree pubbliche»

Venendo alla parte dei contenuti, «in alcune località sono stati quasi del tutto assenti o di scarso appeal turistico. Si vive ancora nella presunzione di vendere il mare in quanto mare in un’epoca in cui la competizione tra località balneari italiane ed estere è elevatissima. L’unica strada per differenziarsi può essere solo una proposta di contenuti realmente attrattiva, ricca di eventi, di esperienze da vivere, di un’offerta culturale che venga proposta in sinergia con quella naturalistica e balneare, di un’identità forte (che ancora non c’è) in grado di comunicare all’esterno la ricchezza del nostro territorio. In sintesi, una stagione 2018 in cui il nostro turismo ha goduto di riflesso della crescita complessiva del turismo a livello globale ma senza quel cambio di passo che consentirebbe al nostro territorio di diventare realmente una destinazione turistica».

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CENTRALE LATTE CESENA BILLB LATTE 25 04 – 01 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24