«Valorizziamo l’arte contemporanea presente in città» Seguici su Telegram e resta aggiornato Riceviamo e pubblichiamo questo intervento di Ivan Simoni, noto intellettuale ravennate e, tra le tante attività, editore del Girasole, su un tema interessante e molto dibattuto in questo periodo: il ruolo dell’arte contemporanea in città. Il Grande Ferro R di Burri al Pala De André «Ho sempre sognato di alzarmi al mattino e andare a far colazione nel Mausoleo di Galla Placidia o sotto l’abside di San Vitale. Ma lì non c’è il bar. Mica Teodora è di mia proprietà: è di tutti. In alternativa, mi piacerebbe moltissimo prendere il caffè sotto il Grande Ferro R di Burri. Ma non si potrebbe, giacché anche quello è patrimonio della collettività e non mio personale. Si batte il ferro quando è caldo. Tra i vari fragori di questi giorni sul Grande Ferro R (utilizzato appunto durante l’Omc come cornice per un bar, ndr), il più assordante è il silenzio dell’Amministrazione Comunale. E dire che basterebbe poco per avviare la soluzione del problema e trarre dallo “scempio” una ricaduta positiva per la Cultura e il Turismo nella nostra città. Basterebbe avviare (in concorso tra pubblico e privato) un percorso di visite guidate agli ormai tanti monumenti d’arte contemporanea disseminati all’aperto, negli esterni di Ravenna (ebbi modo di proporlo al Comune un paio d’anni fa). Con poca spesa, i fortunati visitatori ammirerebbero, oltre al Grande Ferro R di Alberto Burri al Pala de Andrè, anche il cavallo di Mimmo Paladino davanti alla Loggetta, la fontana di Marco Bravura al Foro Boario, il Parco della Pace tra lo stadio e l’ospedale, la scultura di Gió Pomodoro al Ponte degli Allocchi e molte altre opere d’arte solo apparentemente minori sparse in giro. E perché no, i mega affreschi murali realizzati sui condomìni, soprattutto nel Quartiere Darsena, il Dante del Kobra sul muro del Mordani o gli interventi “clandestini” di artisti di strada famosi come Invader e Blub. Se poi si volesse approfondire l’argomento dell’arte contemporanea in città, non mancano certo gli interni prestigiosi, a partire dai quattro capolavori novecenteschi del Salone dei Mosaici che sono il ciclo musivo parietale più importante a Ravenna dopo i cicli bizantini. Ecco, lì, nel Salone dei Mosaici della Casa del Mutilato di Piazza Kennedy, puoi sederti, prendere un caffè, goderti l’arte contemporanea e nessuno ti dice niente». Ivan Simonini – Presidente del Comitato Scientifico del Salone dei Mosaici Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Accende un braciere per scaldarsi, quarantenne muore per il monossido Fermato per commercio abusivo, finisce in carcere per due condanne precedenti Allerta gialla per neve anche in provincia di Ravenna per martedì 22 gennaio Seguici su Telegram e resta aggiornato