Il Ravenna Festival apre le porte al “conservatorio”

Un calendario di spettacoli in collaborazione con l’Istituto Verdi

Teodora©MarcoBorrelli 31052021 04691Il Ravenna Festival continua a dare spazio alle energie del territorio, con un’attenzione speciale per le nuove generazioni. E il dialogo con l’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Verdi” è particolarmente articolato.

«Con l’inaugurazione dell’auditorium di San Romualdo – nota Antonio De Rosa, Sovrintendente di Ravenna Festival – la città si è dotata di uno spazio che favorisce l’incontro fra le realtà musicali e culturali del territorio e quindi lo sviluppo di una progettualità nel segno del dialogo. Ed è proprio quello che è successo, ad esempio, con i musicisti dell’Orchestra Cherubini e dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Verdi”, che a San Romualdo hanno già suonato fianco a fianco diretti dal Maestro Riccardo Muti e dal violinista Boris Belkin. Dopo un incipit di tale valore, il Festival propone appuntamenti che testimoniano la vivacità e freschezza di un panorama culturale sempre in movimento che a noi spetta coltivare, anche attraverso un’offerta formativa di alta qualità».

Domani, domenica 5 giugno, alle 12 nella Basilica di San Giovanni Evangelista, al Coro e Ensemble 1685 dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Verdi” diretti da Antonio Greco è affidato il primo degli appuntamenti di In templo Domini, la rassegna di Ravenna Festival che da molti anni unisce musica e preghiera in suggestivi percorsi attraverso le basiliche cittadine, custodi di un millenario tesoro di cultura e spiritualità. La scelta dei brani accosta J. S. Bach a Jan Dismas Zelenka, compositore ceco stimato dal Kantor e a lui stilisticamente affine. Un nuovo e originale punto di vista su Bach per arricchire il fil rougeche che il Festival sta sviluppando a partire dalla dedica a Pier Paolo Pasolini, sulla cui poetica, soprattutto cinematografica, le pagine del compositore tedesco esercitarono una profonda influenza.

Martedì 14 e mercoledì 15 giugno, alle 19 nel Chiostro del Museo Nazionale, debutta Frammenti infernali una produzione originale che prende le mosse dal testo di Andrea De Luca (che ne è anche regista) ed è concepita al servizio della composizione musicale – quella degli allievi del corso di Mauro Montalbetti. L’omaggio è pasoliniano e dantesco al tempo stesso, dato che si ispira a La Divina Mimesis, in cui Pasolini si cimentò dal 1963 fino alla propria morte. In quest’opera, pubblicata incompiuta e postuma, Pasolini contrappose un Inferno neocapitalistico a quello medievale immaginato dal Poeta. Frammenti infernali è uno dei titoli che Pasolini prese in considerazione e oggi diventa una serie di apparizioni, un viaggio personalissimo con lo sguardo rivolto al presente. In scena ci saranno lo stesso Andrea De Luca, le cantanti del Master di II livello in Canto – Musica vocale e Teatro musicale del ’900 e contemporaneo della docente Alda Caiello e l’Ensemble 20.21 nato in seno all’Istituto e diretto da Mariacostanza D’Agostino.

Dal 22 al 24 giugno e dal 29 giugno all’1 luglio, alle 19 nel Cortile Polo delle Arti (Piazza Kennedy), è tempo di Eclettica: sei appuntamenti che vedranno di nuovo impegnate le allieve del Master della docente Alda Caiello misurarsi con il cabaret, il folklore e la canzone colta. Sempre accompagnate da Giovanni Guastini al pianoforte, le cantanti interpreteranno Bernstein, Britten, Schönberg, Gershwin, Berio, Ravel, Poulenc e molti altri… Eclettica è uno dei volti dei Concerti delle 7, che si completano con gli appuntamenti con il Coro del Teatro dell’Opera Nazionale d’Ucraina e quelli con le formazioni da camera dell’Orchestra Cherubini; un piccolo calendario che alterna voci e strumenti per restituire al pubblico una dimensione informale di incontro e scambio, un “fare musica” nel segno dello studio e della passione.

Da venerdì 8 a giovedì 14 luglio, ogni giorno alle 19.30, la Basilica di San Vitale accoglie Storia di un figlio cattivo, una sacra rappresentazione ispirata alle Confessioni di Sant’Agostino ma concentrata su Monica, la madre che non ha mai smesso di pregare per la conversione del figlio. La produzione rinnova, dopo il successo di Teodora nel 2021, il dialogo fra Ravenna Festival e il Festival di Musica Sacra di Pordenone ed è il frutto della collaborazione di due giovani talenti ravennati, l’attore-autore Matteo Gatta e il compositore Filippo Bittasi, allievo del Verdi. A loro si uniscono il mezzosoprano Daniela Pini, l’Ensemble Tempo Primo e Andrea Berardi all’organo.

Dal 31 ottobre al 6 novembre, il Festival tornerà in scena al Teatro Alighieri con la Trilogia d’Autunno, quest’anno dedicata ai capolavori di Mozart e Da Ponte con le produzioni in arrivo dai palazzi reali di Drottningholm e Versailles. Sotto la direzione di Antonio Greco, al Coro Luigi Cherubini si unirà il Coro 1685 dell’Istituto “G. Verdi”; insieme all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, rappresenteranno le “forze ravennati” impegnate nei tre titoli.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

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