228 – Il Vangelo secondo Ravenna Seguici su Telegram e resta aggiornato Nel 1984 André Frossard, giornalista e scrittore francese, dava alle stampe L’Évangile selon Ravenne, Il Vangelo secondo Ravenna, un testo che due anni dopo – nel 1986 – meritò all’autore la cittadinanza onoraria di Ravenna. Lungo la narrazione, dai toni poetici e sognanti, i mosaici ravennati sono letti attraverso uno sguardo assorto e contemplativo: «Chiuso in una rozza e povera scorza di mattoni, il Vangelo è qui, preso alla fonte, splendente di luce interiore: la mano rossa e rugosa della città si apre su manciate di zaffiri. L’arte è a Firenze, il sogno a Venezia, la gloria a Roma. Nel suo incavo di terracotta, l’acqua pura della contemplazione è a Ravenna […]. Fin dal primo momento l’incantesimo di Ravenna agisce con la sua sovrana dolcezza: i suoi mosaici si aprono, accolgono […]. Essi esercitano l’irresistibile attrazione del divino su quanto in noi è rimasto sensibile alla grazia». Lungo il testo scorrono immagini preziose che invitano il lettore a custodire uno sguardo interiore, l’unico capace di assaporare la grandezza dei mosaici ravennati. Il Mausoleo di Galla Placidia è immerso in «una bella serenità azzurra», Sant’Apollinare Nuovo risplende di una «luce di festa perpetua», San Vitale «è un improvviso zampillare d’oro, di turchese e di zaffiro in una architettura complessa e quasi sconcertante che moltiplica le sue malìe fino alla vertigine» mentre il catino absidale di Sant’Apollinare in Classe è una «coppa rovesciata che ci versa negli occhi la felicità». Fotografia di Andrea Bernabini Total0 0 0 0 Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri post di: Cartoline da Ravenna