«Pronti a limitare la musica e a chiamare bodyguard per gli schiamazzi notturni»

Parlano i gestori del pub finito nel mirino dell’ordinanza del sindaco:
«Chiudere alle 23 ci farà fallire: investiti oltre 150mila euro…»

Musica più bassa all’interno e un bodyguard per limitare gli schiamazzi esterni. È questa la ricetta per il futuro dei gestoridel pub finito nel mirino del sindaco Fabrizio Matteucci, pubblicata nel cuore della notte sulla propria pagina Facebook. Si tratta del Woodstock, locale nato al posto dello storico Bierhaus in via Maroncelli, zona stazione di Ravenna, costretto da oggi e fino al 6 giugno a chiudere alle 23 (nel clou della sua tradizionale attività serale) da un’ordinanza firmata dal sindaco per il troppo rumore e per garantire «la sicurezza urbana».

Un’ordinanza nata anche in seguito all’esposto dei residenti dello scorso agosto in cui lamentavano appunto musica troppo alta e schiamazzi notturni all’esterno del locale, e alla luce (si legge nel testo integrale del documento firmato dal sindaco, che pubblichiamo in fondo a questo articolo tra gli allegati) di controlli di Arpa sull’inquinamento acustico e della polizia municipale, che avrebbe più volte multato il locale per l’occupazione abusiva di suolo pubblico esterno. Inoltre nell’ordinanza vengono segnalati «episodi di risse ed aggressioni denunciati ed accertati, che hanno visto coinvolti non tanto i clienti del pubblico esercizio, quanto i gestori del medesimo» e si fa notare come imprenditori limitrofi abbiano dichiarato di aver perso clienti proprio a causa della rumorosità del pub.

Sulle pagine del Carlino il titolare si è scusato per i disagi ma ha preannunciato ricorso, non potendo più lavorare come pub con il vincolo della chiusura alle 23. Su Facebook i titolari annunciano anche di voler incontrare in queste ore sindaco e prefetto per cercare una soluzione in modo da far funzionare bene ugualmente la propria attività «senza arrecare danno a nessuno nell’orario notturno del riposo». La nuova gestione, partita a inizio anno, fa anche notare come sia stato necessario un investimento di quasi 200mila euro, impossibile da recuperare a causa dell’ordinanza. «Viva la libertà di tutti – termina la nota pubblicata sul social network – anche la nostra».

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CENTRALE LATTE CESENA BILLB LATTE 25 04 – 01 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24