mercoledì
25 Giugno 2025

Un J.D. Vance inaspettato

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Per la prima volta nella storia c’è la possibilità che negli Usa diventi vice presidente uno scrittore. Ma non è del partito di cui ci si sarebbe aspettato. Sto parlando di J.D. Vance, il candidato come vice presidente di Donald Trump. Vance, classe 1984, è diventato famoso in tutti gli Usa, e non solo, per il suo romanzo d’esordio, Elegia americana (Garzanti, trad. di Roberto Merlini).
Il libro, molto bello, rientra nella cosiddetta auto-fiction. Vance racconta la storia della sua famiglia, e facendolo narra l’epopea degli hillbilly, il termine con cui gli americani indicano i bianchi cresciuti nella miseria economica e culturale, che vivono in nazioni come il Kentucky e l’Ohio.

Così è come descrive la sua vicenda l’autore: «C’è una componente etnica sullo sfondo della mia storia. Nella nostra società fondamentalmente ancora razzista, il vocabolario non va quasi mai al di là del colore della pelle: parliamo di “neri”, di “asiatici” e di “bianchi privilegiati”. A volte queste macro categorie sono utili, ma per capire la mia storia personale dovete entrare nei dettagli. Sì, sono bianco, ma non mi identifico di sicuro nei Wasp, i bianchi anglosassoni e protestanti del Nordest. Mi identifico invece con i milioni di proletari bianchi di origine irlandese e scozzese che non sono andati all’università. Per questa gente, la povertà è una tradizione di famiglia: i loro antenati erano braccianti nell’economia schiavista del Sud, poi mezzadri, minatori e infine, in tempi più recenti, meccanici e operai. Gli americani li chiamano hillbilly (buzzurri, montanari), redneck (colli rossi) o white trash (spazzatura bianca). Io li chiamo vicini di casa, amici e familiari».

Il romanzo uscito nel 2016 divenne subito un bestseller e nelle sue pagine molti critici videro il racconto di quei bianchi, arrabbiati e dimenticati dalla politica tradizionale, che Trump stava infiammando con i suoi comizi. J. D. Vance divenne un ospite fisso di talk show e ripeteva ogni volta che «Trump era un veleno per il paese».
Vance, che è laureato a Yale con il massimo dei voti, ed è amico di molti dei più importanti innovatori della Silicon Valley, ha poi cambiato idea (forse per opportunismo). È entrato nelle grazie di Trump e ora è in lizza per la seconda carica del paese.
Oggi Vance ha cambiato opinione su molte cose, e si è rivelato un personaggio molto ambiguo con posizioni anti-immigrazione e misogine, il suo romanzo però rimane un ottimo spaccato di un America poco conosciuta da noi europei, e soprattutto poco compresa.

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