domenica
14 Settembre 2025

340 – Pleiadi di stelle

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340) PLEIADI DI STELLENel 1928 il prof. Guglielmo Bilancioni dava alle stampe un breve scritto intitolato «L’organo della voce in uno dei mosaici di S. Apollinare in Classe» in cui interpretava in modo singolare uno dei mosaici presenti all’interno del celebre monumento. Nella breve introduzione allo studio offriva una rapida descrizione dell’antica basilica bizantina: «L’interno della più grande basilica di Ravenna, nella Chiesa di S. Apollinare in Classe […] è placido e maestoso. […] Tutta l’abside è ricoperta da una riviera inimitabile di smalti fondenti del mosaico bizantino. Nell’opistodomo v’è in sintesi la trasfigurazione di Cristo sulla sommità del Tabor: da un folto di nubi esce la mano dell’Eterno a indicare il Redentore, effigiato in un cerchio, all’incontro delle braccia di una croce a losanga, ricca di gemme e ricinta da una corona, su di un fondo azzurro splendente di pleiadi di stelle. Di lato emergono le figure di Mosè ed Elia e, più sotto, tre pecorelle simboleggiano gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni ai quali apparì il Cristo in una gloria di luce abbagliante. In basso si distende il verde prato, interrotto con grazia ingenua da cipressi e da ulivi, da fiori variopinti e da garruli uccelli, da cespugli e da rocce; vi campeggia + Sanctus Apolenaris, rivestito del pallio vescovile con la pianeta e la stola. Verso di lui, che nell’atteggiamento devoto e con le palme aperte, rispecchia la serenità del paesaggio circostante, volgono le dodici pecorelle, emblema dei discepoli di Gesù».

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