A Ravenna sono presenti varie opere di Baldassarre Carrari, pittore di origine forlivese attivo in Romagna tra XV e XVI secolo. Il MAR, Museo d’Arte della Città di Ravenna, conserva diversi suoi dipinti e tra questi meritano di essere ricordate due tempere su tavola sagomata raffiguranti la cattura di Cristo e la discesa agli inferi, entrambe provenienti dalla sacrestia di Sant’Apollinare in Classe. Se la prima opera, in cui si accalca una folla concitata giunta per arrestare il Signore, trae ispirazione dalla tradizione evangelica, la seconda mette in scena un brano tratto esclusivamente dalla narrazione apocrifa che vede il Risorto scendere agli inferi per liberare i giusti che attendevano la sua venuta. Il Carrari, rifacendosi a un’antica iconografia, raffigura il Cristo vittorioso sulla morte nel momento in cui abbatte le porte dell’inferno e tende la mano ad Adamo ed Eva. Il Vangelo di Nicodemo narra che il Risorto, dopo essere entrato nel regno dei morti, «stese la sua mano, afferrò e drizzò il primo padre Adamo; si rivolse poi a tutti gli altri e disse: “Dietro di me voi tutti che siete morti a causa del legno toccato da costui! Ecco, infatti, che io vi faccio risorgere tutti per mezzo del legno della croce”. Così dicendo li mandò tutti fuori, mentre il nostro primo padre Adamo fu visto pieno di gioia, e disse: “Ti ringrazio per la tua grandezza, o Signore, avendomi tratto fuori dal profondissimo Ade”. Così tutti i profeti e i santi, dissero: “Ti ringraziamo, o Cristo”».
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