Durante il suo soggiorno ravennate Lord Byron, come egli stesso ebbe modo di ricordare più volte nel suo diario, amava cavalcare in pineta, dove spesso incontrava personaggi interessanti. Tra questi non può non essere ricordato l’incontro del 26 gennaio 1821 con Maria Montanari: «tornando […] ho incrociato una vecchia. Le ho chiesto l’età. Mi ha risposto: «Tre croci». Ho domandato allo stalliere (benché me la cavi dignitosamente in italiano) che diavolo intendesse con quelle sue tre croci. Novant’anni, mi ha risposto, piú altri cinque anni ancora!! Ho ripetuto la domanda per tre volte, per evitare fraintendimenti: novantacinque anni!!! Ed era ancora piuttosto arzilla – aveva sentito la mia domanda, dato che aveva risposto – mi vedeva, perché mi si era fatta incontro; e non sembrava affatto decrepita, benché si scorgessero certamente i segni lasciati dall’età. Le ho detto di venire da me l’indomani, voglio esaminarla di persona. Adoro i fenomeni». Tre giorni dopo, nel diario, Byron annotava: «Ieri, è stata da me la vecchia di novantacinque anni. Ha detto che il figlio maggiore (se è ancora vivo) dovrebbe averne settanta. È minuta, bassa, ma arzilla. Ci sente, ci vede e parla ininterrottamente. Le restano ancora vari denti – tutti nella mascella inferiore, piú i soli denti davanti. Ha rughe profonde e come una peluria grigia sparsa sul mento, lunga almeno quanto i miei mustacchi. […] Finora ha lavorato raccogliendo legname e pinoli nella foresta […]; si chiama Maria Montanari».
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