giovedì
28 Agosto 2025
Rubrica Controcinema

“Peter Von Kant”: lo speculare omaggio di Ozon a Fassbinder

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Uno strano ma bel film è uscito di recente, non a Ravenna, anche se probabilmente lo potrete recuperare d’estate in qualche arena: Peter Von Kant del regista francese François Ozon (di cui pochi mesi fa in sala avrete forse visto il divertente Mon Crime – La colpevole sono io), con interpreti il bravo caratterista francese Denis Ménochet (piccoli ruoli, ma significativi, in Bastardi senza gloria di Tarantino e The French dispatch di Wes Anderson) e due icone del cinema mondiale quali Isabelle Adjani e Hanna Schygulla.

Peter Von Kant è esplicitamente tratto dalla famosa pièce teatreale e poi celebre film Le lacrime amare di Petra Von Kant (1972) del grandissimo regista tedesco Rainer Werner Fassbinder, che qui portò al successo proprio la Schygulla; ma rielaborando l’intera storia.

Nell’originale di Fassbinder, la protagonista è Petra Von Kant, una famosa stilista che vive con Marlene, la sua docile assistente bullizzata dalla sua padrona. Petra attraverso l’amica Sidonie conosce Karin, una ragazza giovane e bellissima, della quale Petra si innamora perdutamente. Karin e Petra si mettono insieme, ma la loro relazione diventa sempre più tossica e crudele, fatta di sadismo e brutali economie dei sentimenti.

François Ozon, cinquant’anni dopo, vuole rendere omaggio a Fassbinder, in una storia identica negli eventi ma speculare per simmetria maschile/femminile. Ora il protagonista è il regista cinematografico Peter Von Kant, l’assistente bullizzato è Karl, e Peter si innamora del bellissimo e giovane attore Amir di origine magrebina, in una spietata storia d’amore omosessuale che ricrea alla perfezione il gusto per il melò d’autore di Fassbinder.

Ozon costruisce un protagonista Peter veramente identico a Fassbinder, sia fisicamente che caratterialmente, quasi volesse raccontare in un gioco di specchi e di icone visive e narrative un finto biopic sul grande regista tedesco senza dover essere legato alla sua vera esistenza, ma immaginandolo dentro, o come, uno dei suoi personaggi più famosi, la femminile Petra, tanto da avere sul set Hanna Schygulla, la sua cara amica e musa dell’epoca.

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