È sommerso il 90% di un iceberg, mentre solo il 20% circa di una nave da crociera. Secondo voi, se si scontrano, chi si ribalta?
Questa frase l’ho trovata su Facebook, e mi ha dato l’idea di questo post. Le puntate 2 e 3 sui neutrini e l’esperimento di OPERA aspetteranno qualche giorno.
Secondo il Principio di Archimede un corpo immerso in un fluido (liquido o gas) riceve una spinta dal basso verso l’alto di intensità uguale al peso del volume del fluido spostato. Cioè uguale al peso del volume di fluido uguale alla parte immersa del corpo.
Gli iceberg sono formati da ghiaccio: altro non sono quindi che acqua allo stato solido (acqua pura, non salina). Non affondano in acqua per una peculiare caratteristica dell’acqua, tutt’altro che comune: l’acqua allo stato solido ha densità inferiore (cioè pesa meno, a parità di volume) che allo stato liquido. O, che è poi lo stesso, l’acqua quando congela occupa uno spazio maggiore che da liquida, come sanno bene tutti coloro che hanno imprudentemente dimenticato una bottiglia di spumante nel freezer….
Infatti, trascurando l’influenza della temperatura, la densità del ghiaccio è di circa 920 Kg/m3, mentre quella dell’acqua di mare circa 1025 Kg/m3. Da qui una semplice considerazione: se tutto il ghiaccio dell’Artico (che ricordo non ha terraferma sottostante, ma è composto solo da ghiaccio) si sciogliesse, il livello mondiale delle acque non subirebbe considerevoli variazioni. Anche se va considerata la forza centrifuga maggiore all’equatore. Dunque il livello non varierebbe di molto, mentre la salinità verrebbe modificata sensibilmente con possibili ripercussioni sull’ecosistema marino (naturalisti, climatologi… aiuto!). Ben altra cosa se a sciogliersi fossero i ghiacci del continente Antartico, per gran parte emersi.
Quindi è il caso di continuare a ritenere pericoloso il surriscaldamento globale.
E non solo per il timore di innalzamento del livello delle acque.