Egregio Primo Ministro Mario Monti
a seguito della Sua richiesta di suggerimenti per eliminare gli sprechi di denaro pubblico, la mia proposta è quella di abolire i concorsi per accedere alle posizioni di ricerca e di docenza nelle Università e negli Enti di ricerca pubblici italiani.
Ora come ora si conosce già il nome del vincitore con largo anticipo, quindi non vedo perché spendere denaro pubblico per riunire commissioni esaminatrici che debbono solo ratificare una decisione già presa – e accreditarsi per la successiva tornata – con tutte le spese connesse, relative a trasferte in tutta Italia, sessioni di prova, correzioni, discussioni….
Introducendo la chiamata diretta da parte del gruppo di ricerca si continuerebbe ad assumere con gli stessi criteri attuali – squisitamente discrezionali – ma con risparmio sia di fondi per lo Stato, sia di umiliazione per i candidati, che eviterebbero così di partecipare ed assistere a selezioni che col merito poco hanno a che spartire.
Se poi a questa soppressione si volesse associare un sistema di attribuzione dei finanziamenti che responsabilizzi il gruppo di ricerca che assume, prevedendo controlli indipendenti dei risultati su programmi pluriennali – su cui modulare l’erogazione di fondi e di stipendi – su modello europeo o statunitense, oltre al risparmio avremmo fatto anche un passo verso un reclutamento basato sul merito e la qualità, con ricadute positive sulla produttività generale del Paese nel medio periodo.
Ma mi rendo conto che si andrebbe così ben oltre le ambizioni di questa specifica richiesta.
E ben oltre, con grande probabilità, ogni volontà politica in merito.
Ringraziandola per l’attenzione, i miei migliori auguri di buon lavoro.
*Testo inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
6 Maggio 2012