Se tutto va come annunciato, da stasera la sua folgorante e fulgida carriera politica potrebbe essere finita. Almeno per un po’. Difficile pensare che almeno da queste parti, fatta eccezione per i suoi fedelissimi (che comunque non mancano, da Bazzoni ad Ancarani), saranno in tantissimi a piangerla, visto che per Ravenna non è che abbia poi mai fatto chissà cosa. Non solo, non è mai venuto nemmeno una volta, che noi giornalisti ci abbiamo sempre sperato tanto. Né in campagna elettorale, né da presidente, né da premier, niente, mai. Troppi comunisti? Suvvia, anche da queste parti sono ormai una residuale minoranza. Troppi juventini? Beh, di quelli in effetti ce ne sono ben di più, ma non mancano nemmeno i milanisti.
Adesso, invece, dopo l’interdizione ai pubblici uffici, potrebbe essere l’occasione per invitarlo dalle nostre parti. A un convegno sulle infiltrazioni mafiose, per esempio, ora che se ne parla anche qui. O sui servizi sociali, che noi nel campo siamo bravi. Oppure invitiamolo al Circolo dei Forestieri insieme a Jerry Calà. A bere qualcosa in un locale, sempre che il prefetto non li chiuda tutti. O semplicemente a organizzare una delle sue cene eleganti a Marina, che potrebbe così tornare a essere capitale della movida senza freni.
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