Cala il sipario (per ora) sulla vicenda dei daini da abbattare. Oggi 15 marzo scade, infatti, il provvedimento di soppresione degli ungulati in eccesso nell’area della pineta di Classe. La questione ha innescato un duello fra Amministrazione provinciale, cacciatori autorizzati e animalisti, senza esclusioni di colpi che ha avuto non pochi risvolti rissosi. Non si è mai arrivati a menar le mani ma sono state messe in atto pesanti rivalse simboliche. Ai limiti del grottesco.
Prima lo spam di proteste su internet, poi la guerra legale a colpi di carte bollate, i contrasti sul campo con l’abbattimento delle altane per il tiro e forme di agitazione per boicottare i cacciatori e spaventare gli animali: le iniziative degli animalisti. Taglio di gomme, la testa mozzata di un daino sul cofano di un auto, una nutria massacrata appesa a un cartello stradale: i macabri “avvertimenti“ nei confronti degli attivisti anticaccia. Infine, la recente ritorsione di un “commando“ di animalisti, nei confronti di case di rappresentanti dei cacciatori a colpi di vandalismi e lanci di vernice. Vittima anche un ignaro cittadino coinvolto solo per una questione di omonimia, tanto per sottolineare l’ingenuo furore dei “guerriglieri”, subito beccati e denunciati dai Carabinieri.
Che la Provincia – pur intervenendo nella cornice della legge – non sia riuscita a trovare, dopo mesi che si discute e si sfiora lo scontro, un’alternativa all’uso dei fucili per risolvere la questione attenuando gli antagonismi, dovrebbe far riflettere sul ruolo mediatore dell’ente pubblico. Tanto più che gli obiettivi prefissati, quelli di eliminare ben 67 capi, sono falliti con all’attivo meno di una decina di daini soppressi.
Resta aperto il tema più generale della responsabilità degli uomini rispetto a certi squilibri che si creano in natura. Vale sempre la pena chiedersi come mai oggi siamo invasi dai daini, in un contesto ambientale che in origine non presentava problemi con questi animali? Perché in quell’habitat possono proliferare senza limiti? Lo stesso vale per le famigerate nutrie, tanto carine per alcuni, ma indubbiamente aliene nel nostro territorio, quanto infestanti. Sarebbe istruttivo rileggersi la storia dell’introduzione artificiosa dei conigli nel continente Australia…