lunedì
16 Giugno 2025
Rubrica Il Bombolone

Binario (triste e solitario)

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Buone notizie dal capostazione di Ravenna che fischierà per sei mesi, ogni giorno, partenza e arrivo di un treno diretto a Milano. Obiettivo, la connessione con l’esposizione universale che guarda al futuro di una città che ha le infrastrutture ferroviare di un secolo fa, e forse peggio (nei primi decenni del Novecento almeno c’èra un trenino che portava a Forlì…). A dire il vero – l’hanno già notato un po’ tutti – non è che questo vettore per l’Expo sia proprio una scheggia: il viaggio dura 4 ore e 17 minuti se puntualissimo. Assomiglia più ad un accelerato del tempo che fu che ad una freccia della modernità. E che possiamo farci con un binario (triste solitario) e il cul de sac che ci condanna ad essere un fanalino di coda delle strade ferrate? Ma non possiamo sempre lamentarci. Se il collegamento ora c’è (e speriamo che “tiri”) lo dobbiamo alla Regione: al cervese assessore al turismo Andrea Corsini e al modenese presidente Stefano Bonaccini (che poteva fregarsene dello splendido isolamento ravennate). Diciamo che questa iniziativa può essere d’auspicio perché da Bologna – a favore di pendolari, turismo, economia locale – si realizzi per le infrastrutture ferroviarie qualcosina in più di quello portato in dote a Ravenna dal ravegnano ex presidente Errani in 14 anni di governo. Perchè qua continuano a passare i “treni della ghiaia“ e due “barriere“ restano lì a spezzare in due la città, come quando giravano solo i somari coi birocci.

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