Una grande prova di compattezza, non c’è che dire: 10 candidati a sindaco su 11 (poi diventati 9 perché Alberto Ancarani di Forza Italia ci ha ripensato) uniti contro l’undicesimo, che è il sindaco attuale. La richiesta? Aggirare un decreto dello Stato approvato tra l’altro anche dal partito del consigliere comunale da cui è nata l’iniziativa. Non c’è che dire, tutto “molto italiano”.
Poi vi diranno che è per non “discriminare i bambini”. La realtà è che nel merito di quel decreto non bisognerebbe neppure entrare. Se ti candidi a sindaco e la tua mossa da campagna elettorale è invitare il sindaco attuale a trovare un modo per aggirare un decreto dello Stato, diciamo che forse c’è qualcosa che non va. O nei candidati, o nello Stato. Decidete voi…
