E così buona parte del milione di euro che il Governo ha assegnato a Ravenna per la Capitale italiana della cultura 2015 andrà a colmare dei buchi causati, di fatto, dai tagli dello stesso Governo. Peccato, perché noi ci avevamo creduto, che potesse essere un anno un po’ speciale. Che diventare Capitale italiana della cultura significasse vivere alcuni mesi un po’ diversi dal solito, per noi ravennati. E invece la quasi totalità del milione di euro andrà in interventi infrastrutturali per strutture già esistenti e che non avrebbero dovuto avere bisogno della Capitale per essere funzionanti (fatta eccezione forse per l’ex tiro a segno in darsena) o in promozione di eventi già esistenti e consolidati. Peccato, forse avevamo capito male. O forse avevamo solo troppe pretese.
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