Con l’eccezione di quelli del Pdl per ovvi motivi (e spesso dell’Udc per altrettanto ovvi motivi), ogni volta che arriva un avviso di garanzia a qualcuno che ricopre un incarico pubblico c’è qualcun altro che ne chiede le dimissioni. Oppure che sostiene sarebbero in ogni caso opportune. Oppure qualcuno che da dentro lavora perché l’interessato decida di farsi da parte. Oppure capita addirittura, seppur di rado, che la persona indagata decida da sola di fare un passo indietro, per difendersi meglio, per proteggere l’istituzione, per evitare che si faccia confusione. Questo, almeno, in quasi tutti gli stati democratici d’occidente (addirittura Italia compresa). Chissà come funziona invece nella teocrazia del Vaticano
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