È bastato chiedere il reddito dichiarato nel 2023 e quale auto guidano per creare scompiglio tra i candidati sindaci. Non pensavamo bastasse così poco.
Abbiamo intervistato i 9 candidati dei tre comuni sopra i 15mila abitanti (4 a Lugo, 3 a Bagnacavallo e 2 a Cervia). Il giornalismo fa domande e anche non rispondere è una risposta.
A quella sul reddito non hanno risposto l’avvocato Francesco Barone (centrodestra a Lugo) e l’imprenditore Enrico Randi (civico a Lugo). Tutti gli altri non si sono sottratti.
Ma è la domanda sull’auto che ha seminato il panico. Barone non risponde. Randi specifica di averne due ma intestate alla moglie. Elena Zannoni (centrosinistra a Lugo) gira un po’ attorno alla domanda: risponde «auto aziendale» ma senza dettagli. Più creativo Mattia Missiroli (centrosinistra a Cervia): «La sto vendendo, ho due Vespe».
Attorno a queste non risposte si è animato il dibattito sui social soprattutto nel Lughese. Con un post su Facebook, Barone ha spiegato – sintetizziamo – che non comunicherà mai la sua auto perché in passato è stata vandalizzata. Spiegazioni sul silenzio sul reddito? Nessuna.
Precisando che non chiedevamo targhe di auto, ma solo modelli, a noi sembravano domande che riguardano la trasparenza di chi si candida a un ruolo pubblico. E non è una nostra mania: la legge prevede determinati obblighi. A tal proposito vogliamo ricordarlo ai candidati: fra un mese saranno membri dei rispettivi consigli comunali – in quanto sindaci vincitori o in quanto candidati sindaci di liste non vincenti – e i loro redditi e le loro auto saranno sul sito dei Comuni a disposizione di tutti.