Un piccolo riassunto. Nelle scorse settimane l’ex assessore Alberto Cassani in un’intervista che ci ha concesso (a questo link) motivava le proprie dimissioni dalla commissione ministeriale che di fatto definisce i finanziamenti alle realtà teatrali italiane, facendo intendere che sarebbero arrivate decisioni penalizzanti anche per quelle romagnole, figlie di una sorta di manovra politica. Accusa messa poi nero su bianco dal presidente della Regione Michele de Pascale, una volta usciti più nel dettaglio i declassamenti decisi dal Governo, che coinvolgono tra gli altri anche lo storico Teatro delle Albe. Le accuse, appunto, sono quelle di aver danneggiato volutamente l’Emilia-Romagna (e la Toscana…). Ne sono seguite levate di scudi da parte delle realtà ravennati, oltre che dell’assessore alla Cultura, contro il Governo.
Poi, però, arriva la nota di Accademia Perduta, realtà romagnola doc (e che solo nella provincia di Ravenna gestisce i teatri di Faenza, Bagnacavallo e Cervia), che esulta (ringraziando di fatto lo stesso ministero di cui sopra) per aver ottenuto il più alto punteggio nazionale tra i “Centri di produzione 450”. Con tanto di apprezzamento (e indiretto ringraziamento sempre allo stesso Governo attaccato a Ravenna) anche dei sindaci Pd di Faenza e Bagnacavallo. Da nessuno, neanche una parola di solidarietà per i colleghi ravennati. E quindi, chi ha ragione?