domenica
15 Giugno 2025
Rubrica Il Bombolone

Incalza(no) le manette Il Progettone prega

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Non c’è pace per il Progettone. Non si fa tempo a festeggiare il sì del comitato portuale al piano triennale dell’Autorità portuale che contiene anche il via libera agli espropri dei terreni per collocare i fanghi dei dragaggi, che subito arriva una grana nuova. Hanno arrestato oggi 16 marzo Ercole Incalza, per 14 anni dirigente del ministero dei Lavori pubblici e da gennaio consulente esterno, con altre tre persone (due imprenditori e un collaboratore di Incalza) contestando loro i reati di corruzione, induzione indebita, turbata libertà degli incanti ed altri reati contro la pubblica amministrazione. Tutto nell’ambito degli appalti per le grandi opere. Appena una decina di giorni fa, in una intervista rilasciata al programma tv Transport di Telenord, il presidente dell’Autorità portuale di Ravenna ha fatto il punto sul Progettone e accennando ai riferimenti nelle istituzioni per arrivare alla conclusione ha speso parole positive per «la struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture con cui mi vedo tutte le settimane che mi sta dando una grossa mano perché è gente seria, la ex struttura di Ercole Incalza, e mi faranno l’istruttoria Cipe per il definitivo». Sia chiaro che l’inchiesta che ha portato alle manette parte dall’alta velocità di Firenze e non si parla di porto di Ravenna e fondali, ma con i carabinieri del Ros entrati negli uffici del ministero chi se la sente di scommettere che le istruttorie per il Cipe non subiranno nemmeno un ritardo? Non c’è pace per il Progettone.

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