Il ballottaggio non è un pranzo di gala, si sa. E talvolta tocca fare scelte difficili. Prendete il caso di Faenza dove appunto per esempio la sinistra si trova nel dilemma se scegliere tra un moderatissimo Pd («la nostra proposta non prevede nessuna forma d’accordo, formale o informale, col Partito Democratico e con Malpezzi», citiamo il comunicato dell’Altra Faenza) e una minacciosissima Lega. Ma l’assemblea ha deciso: «A Malpezzi noi faremo un’opposizione attenta, severa e propositiva; sulle nostre posizioni cercheremo convergenze in consiglio comunale con i consiglieri che le condivideranno. Ma prima vogliamo sconfiggere la Lega Nord». Sembra di essere in Francia, all’epoca dello scontro Chirac – LePen, e invece siamo in Romagna e lo scontro è tra il moderato Malpezzi e il “cattivissimo” salviniano Padovani. Ma la domanda è: se al prossimo ballottaggio non ci fosse un “cattivissimo”, il Pd potrebbe mostrare altrettanta serenità e sicurezza della vittoria?
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