Già non era e non è facile per nessuno, ma da queste parti prendere posizioni per il referendum del 17 aprile sta diventando ogni giorno più arduo. E rivolgersi ai politici, meglio lasciar stare. Qui votano tutti no o non vanno a votare non solo quelli del Pd, ma anche quelli di partiti che a livello nazionale sono per il sì. E, per dire, di cinque candidati sindaci solo la Sutter voterà sì. E il sì che significa poi no alle trivelle, ossia no alla proroga delle concessioni per i pozzi di estrazione in mare entro le dodici miglia. Ma attenzione! Perché ora un odg chiede all’Eni di chiudere l’Angela Angelina che è a circa 2 miglia dalla costa e la principale sospettata del fenomeno della subsidenza della costa. Un odg votato da Pd e Pri che sono in gran parte (ma non tutti) per il no o l’astensione al referendum. Cioè insomma dicono: siamo favorevoli a tutti i rinnovi di concessioni dei pozzi eccetto l’Angela, che peraltro referendum o no potrà comunque lavorare fino al 2027. E dunque bisogna affidarsi al buon cuore di Eni che però sarebbe indispettita dal referendum, lasciano intendere. Certo, la stampa è stata messa spesso sotto accusa di non aver fatto sufficiente informazione sul tema. Ma anche la politica non scherza…
Condividi