Forse ce la possiamo fare. Una persona richiedente asilo ogni mille (ci teniamo bassi) residenti della nostra provincia. Una persona in fuga da guerre o schiavitù tra la popolazione di una frazione come Godo, tanto per intenderci. Non proprio un’invasione, insomma. Ma un’emergenza che anche in un periodo di crisi economica e di paura generalizzata come questo una società civile e democratica dovrebbe gestire in scioltezza. E in una società civile non ci sarebbe probabilmente nessuno che – con negli occhi ancora i corpi di uomini, donne e bambini in mezzo al mare della Sicilia – alzerebbe le barricate contro l’arrivo di 347 profughi in un territorio in cui abitano 400mila persone. E se ci fosse, non si professerebbe certo cattolico. O no?
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