In questi giorni si conclude il ciclo di spettacoli della non-scuola del Teatro delle Albe (qui il programma). Una realtà che da quasi un lustro di secolo porta il teatro dentro le scuole, gli studenti sul palco, crea un rapporto, un legame che poi finisce per durare nel tempo. Non sarà un caso se il pubblico ravennate di teatro di ricerca sia, a detta un po’ di tanti operatori e artisti che passano di qua, più numeroso di quanto una città di provincia come la nostra potrebbe lasciar supporre. Insomma, si possono anche non amare gli spettacoli della Albe, ma è difficile negare che il progetto della non-scuola, che ha peraltro sempre coinvolto nel ruolo di “guide” altri giovani, abbia un valore non solo culturale nel senso stretto e rigido del termine. Ecco, anche la non-scuola è stata oggetto di pesanti tagli da parte di fondazioni e sponsor. Del resto tutti sono a dirlo, incluso il Comune: prima di tutto scuola e sociale. Ma cosa c’è di più sociale e scuola di questo?
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