C’è chi dirà, è anni che lo diciamo finalmente ci danno ragione. C’è chi dirà, stanno sbagliando perché così rinunciano a un’entrata fissa per una tantum che finirà in gran parte a finanziare opere ordinarie. La vendita di azioni Hera, decisa da Ravenna Holding (cassaforte del Comune), per incassare soldi da spendere sul territorio farà sicuramente discutere a lungo e (c’è da scommettere) sarà solo l’inizio di una discussione ancora più complessa sulla gestione pubblica di Hera. Una cosa però si può forse dare per certa: se questa maggioranza si è decisa a vendere le azioni Hera, se questo sindaco si è deciso dopo nove anni in cui governa, allora la situazione non dev’essere delle milgliori. Perché più che una mossa di strategia politica sembra una mossa dettata da necessità. Che sì, certo, ci cono le elezioni nel 2016 e bisogna arrivarci con la città un po’ in ordine. Ma se per la rassettata elettorale si vendono quelli che hanno sempre considerato i gioielli di famiglia, fidatevi che, a prescindere da come la si pensi, non è un gran bel segnale…
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