Chissà se ci sarà il temuto flop alle elezioni regionali. Certo una campagna elettorale così dimessa e deprimente, non si era mai vista. E dire che non sono elezioni di quartiere… Pochi comizi, con quattro gatti, qualche pranzo (o cena) esoterica, propaganda ridotta ai minimi termini, appelli al voto praticamente assenti. Il sentimento dilagante che queste elezioni non possano cambiare lo stallo in cui versa il Paese e anche il nostro territorio sembra sfiduciare non solo gli elettori ma anche le forze politiche. Sarà utile valutare la misura dello “zoccolo duro“ che ci crede ancora ad esercitare il voto, soprattutto in quella Emilia Romagna che in Italia e in Europa, fino a un decennio fa, era un modello di buongoverno e vantava primati di partecipazione ai seggi. Ancora più interessante sarà un’analisi generazionale: quanti giovani fra i 18 e i 30 anni destinati alla disoccupazione e al precariato metteranno una croce sulla scheda convinti che qualcuno si impegnerà per riscattarli dalla loro misera condizione di pària sociali? Comunque sia, buon voto e buona domenica.
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