martedì
01 Luglio 2025

“Contro i giovani”, il ritorno di Jocelyn Pulsar

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Pulsar“Il recensore entusiasta del mio disco stasera è andato a sentire Calcutta e mica me”, canta nel suo nuovo album Jocelyn Pulsar, nome d’arte del forlivese Francesco Pizzinelli. Un pezzo tra il malinconico e l’esilarante che racconta un concerto sfigatissimo (in un bar davanti a 4 persone, nonostante i 14 partecipanti su Facebook, tra cui il titolare del locale e due “che vivono nel Bangladesh”) che sembrerebbe una sorta di manifesto della parabola artistica di un cantautore senza dubbio sottovalutato, attivo ormai da oltre tre lustri e giunto al nono album, Ep compresi, come questo “Contro i giovani”, almeno nella durata. Una ventina di minuti per sette canzoni che oggi va di moda definire it-pop, ossia sostanzialmente una sorta di cantautorato leggero che non disdegna melodie pop e che negli ultimi anni in Italia ha portato anche al successo inaspettato di personaggi tipo, appunto, Calcutta. Jocelyn Pulsar no, il successo non l’ha ancora conosciuto, tanto che a più riprese – seguendolo sui social – è sembrato sul punto di gettare la spugna, prima di tornare con questo pugno di canzoni, alcune già pubblicate in rete, più o meno riuscite, sicuramente sincere e simpatiche, anche quando finiscono con l’essere piuttosto telefonate (come quando si scaglia contro gli smartphone, senza i quali una volta «facevamo sesso» o parla della “Scopamica”, in un pezzo interessante però dal punto di vista delle sonorità, dall’indole quasi hip hop).

I pezzi più riusciti sono forse quelli che invece si allontanano dal “pop”, quelli più fragili e apparentemente meno costruiti, da una dolcissima “Superman contro Van Damme” (dedicata alla figlia che Francesco meritoriamente vuole difendere “dalle canzoni dei Modà”), fino alla “Bangladesh” citata in apertura.

No, non è stato solo sfigato, Pulsar, finora: non ha l’immediatezza e neppure l’originalità o la stramba poetica di Calcutta, ma questa manciata di canzoni merita un ascolto, così come diverse altre che trovate su Spotify. O ancor meglio ai concerti (sempre che qualcuno gli “scriva in privato”, che lui non ha voglia di sbattersi a ‘sto giro, dice). Dategli una possibilità (ascoltatori e organizzatori di eventi), nella peggiore delle ipotesi comunque vi divertirete.

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