venerdì
31 Ottobre 2025
Rubrica L'osservatorio

Il Giovinbacco e i ravennati

Condividi

Tutto quello che ti può servire per capire un po’ meglio i gusti dei ravennati lo puoi scoprire andando un sabato sera al Giovinbacco.

Regola numero uno, ovviamente: se c’è una cosa che va di moda, stai tranquillo che il ravennate ci sarà, indipendentemente dai suoi veri interessi. E Giovinbacco, al momento, è l’unico evento (insieme alla festa dell’Unità probabilmente) per cui stai sicuro che ci sarà anche il porco. La qualità del vino, ovviamente, passa nettamente in secondo piano. Di esperti, in piazza, ce ne sono pochi. E lo si nota dalle facce stravolte dei sommelier alla mescita, che non vedono l’ora di andarsene a casa, piuttosto che servire vini a gente che non ne capisce una mazza. Al terzo bicchierino, chi non è abituato è già talmente brillo che addirittura inizia a salutare. Un ravennate che saluta, non so se mi spiego. Qualcun altro, al quarto bicchiere da un dito, annuisce al sommelier che pare gli stia dicendo che quel vino è stato creato da vigne trasformatesi in Super Saiyan, qualcosa del genere.

Tutti, a Ravenna, prima e dopo il Giovinbacco, si lamentano per i prezzi. E anche giustamente, diciamolo. Ma al Giovinbacco comprano 5 tagliandi degustazione a 15 euro, che significa bere molto probabilmente due bicchieri e mezzo (un sacco di bottiglie valevano 2 tagliandi, ma te lo dicevano solo dopo) riempiti un dito di vino l’uno, che in proporzione è come se avessero pagato 100 euro una bottiglia di sangiovese che ne vale 10. Poi, tutti contenti, vanno anche a fare una fila di mezz’ora per comprare un piatto di cappelletti al prezzo – restando bassi – di circa 1 euro l’uno. Ma il giorno dopo disprezzano il bar che ti fa pagare 6 euro uno spritz e il ristorante che ha in menu i cappelletti a 13 euro, ovviamente.

Intanto, però, nella loro collezione di bicchieri, quello targato Giovinbacco è in bella mostra nella credenza. Pronto per brindare con gli amici il prossimo anno in piazza, che se lo portano dietro, così risparmiano sulla caparra…

Un consiglio agli organizzatori: riportate tutto al Pala De André e fate pagare 50 euro l’ingresso. Vi prego.

[articolo satirico]

Condividi
CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

Un auditoriom all’ex garage Europa di Milano Marittima: le proposte di docenti e studenti di Architettura

L'Università di Bologna chiamata a partecipare al percorso di rigenerazione urbana

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi