E così è ufficiale. Ci aspettano alcune settimane di coprifuoco, proprio come nei film storici. O come negli Stati Uniti del 2020 per le proteste anti-razziali.

Peccato, perché senza coprifuoco, con i locali chiusi dalle 18 da un precedente Dpcm, a Ravenna si potrebbero fare tante cose. Tipo:

– Una passeggiata nella nostra suggestiva darsena di città sbucando dopo dieci minuti dalla nebbia tra alcuni zombie del cimitero monumentale;

– farsi aggredire dalle nutrie ammirando le bellezze naturali di Punte Alberete;

– andare a prostitute sull’Adriatica, che di giorno altrimenti ti accorgi che sono trans;

– farsi rapinare nel sottopasso della stazione perché non si può resistere dall’andare ad ammirare i reperti archeologici che hanno messo in mostra pur di non essere accusati di aver distrutto un muro romano;

– andare a pisciare vicino alla tomba di Dante, dove la fanno tutti;

– andare a contare il numero di negozi che hanno chiuso negli ultimi cinque anni in centro storico;

– fare un giro sulla tangenziale di Ravenna, che non sapevo esistesse e anzi pensavo dovesse realizzare il nostro sindaco come aveva promesso in campagna elettorale, ma invece Regione e Anas ci dicono che esiste già e che verrà pure potenziata (in realtà è solo la solita Adriatica);

– andare a correre senza mascherina, con il dito medio alzato, come sempre;

– portarsi una bottiglia di vodka e uno stereo in chiesa, che quelle sono sempre aperte.