Finalmente l’assessora alla Pace del Comune di Ravenna ha rotto il silenzio: «Solo in un mondo in pace con sé stesso e con gli altri si può guardare al futuro con fiducia», ha dichiarato durante una conferenza stampa Hiba Alif, facendo trascorrere finalmente una notte insonne a Benjamin Netanyahu.
Nel frattempo, il Comune di Ravenna ha giustamente (avendo un’assessora alla Pace) aderito alla giornata nazionale del digiuno contro il “genocidio a Gaza” e Alberto Ancarani di Forza Italia mi toglie il lavoro interrogando formalmente con un Question Time (ma davvero eh, depositando il documento) il sindaco per sapere «dove e quando si possa avere un bollettino medico delle condizioni dei membri della giunta che si siano sottoposti alla privazione dei pasti; se anche il Vice Sindaco repubblicano abbia preso parte al “digiuno”; su quale tesoretto il Comune di Ravenna possa contare per i pasti non consumati dai membri della giunta in vista del bilancio previsionale 2026». Chapeau.
Tra un digiuno e l’altro, i nostri amministratori sono stati costretti a firmare anche una nuova ordinanza di modifica alla viabilità: finito il cantiere del ponte mobile, chiude anche la strada del passaggio a livello di via Candiano, per una settimana. Aprendo una finestra in pieno giorno, a Ravenna, si possono sentire chiaramente tutti i santi e le madonne invocate dai nostri concittadini in fila in auto.
In questura, intanto, archiviata l’estate, se la passano piuttosto bene, tanto che hanno perfino mandato un comunicato alla stampa non per qualche arresto (purtroppo non sempre vengono comunicati già il giorno dopo, come in questo caso) ma per informare che i poliziotti avrebbero prontamente identificato alcuni contro-manifestanti che hanno utilizzato pericolose pistole ad acqua contro i partecipanti alla camminata silenziosa per la sicurezza dell’altra sera, «al fine di segnalare l’accaduto all’Autorità Giudiziaria per gli eventuali profili di responsabilità penale». Ma tutto bene?