sabato
14 Giugno 2025

La lingua? Un gioco serissimo

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In tempi di omologazione linguistica (anche) grazie al diffondersi dei programmi di scrittura che utilizzano l’intelligenza artificiale, oltre a rileggere il distopico 1984 e in particolare la parte sul Newspeak, ovvero come e perché, secondo il lungimirante George Orwell, un regime totalitario abbia tutto l’interesse a impoverire e ridurre la lingua, i sinonimi, le potenzialità espressive dei propri cittadini, ci si può dedicare anche ad antidoti più lievi e divertenti, non per questo meno preziosi. Maestro indiscusso a cui rivolgersi in questi casi è senza dubbio Stefano Bartezzaghi, raffinato giocoliere di parole che è appena arrivato in libreria con il passatempo perfetto per l’estate del Grammar Nazi, ma anche del semplice appassionato di scrittura e lettura e lingua: un libro pieno di errori. Bozze non corrette, edito da Mondadori, è insieme un esercizio, un passatempo e una sfida che potrebbe essere anche un libro di testo per un corso di editing e proofreading.

Detto questo, va ricordato che Bartezzaghi è anche il coautore di un libro uscito pochi mesi fa e firmato a quattro mani con Daniel Pennac con il contributo di Yasmina Melouah, che di Pennac è la storica traduttrice in Italia. Le parole fanno il solletico è una sorta di “inventario” di espressioni di uso comune nella lingua che hanno un significato letterale ormai perso nei meandri della storia e che gli autori si divertono a rispolverare e mettere in luce, da “buttare un occhio” a “chiudere il becco”. Con le illustrazioni di Francesca Arena, questo volumetto edito da Salani e adatto anche a un pubblico di ragazzini, ci fa divertire esplorando la lingua e giocando con i significati e i significanti, per parlare in termini di linguistica. Altamente consigliato anche per una lettura collettiva in famiglia e per iniziare un’esplorazione che va ben oltre le pagine del volume.

Si tratta di un titolo che sullo scaffale potrebbe stare accanto al delizioso Saltare nelle pozzanghere, uscito per Rizzoli a fine 2024 con le illustrazioni di Anna Godeassi a firma di due traduttrici, Elena Battista e Ilide Carmignani. Un vero e proprio catalogo di espressioni “intraducibili” che ci restituisce la ricchezza della biodiversità linguistica facendoci ridere e sorridere intorno al tema proprio della felicità.

Un albo che rimanda a sua volta a un libro uscito ormai dieci anni fa per Marcos y Marcos da recuperare assolutamente per chi se lo fosse perso: Lost in Translation di Ella Frances Sanders che ne ha realizzato anche le illustrazioni e tradotto da Ilaria Piperno. Sono tutti libri che ci aiutano a godere della bellezza delle lingue, ci aprono orizzonti inaspettati e forse ci spingono a prenderci più cura della nostra lingua e dell’uso che ne facciamo.

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