domenica
28 Settembre 2025

Quelle metamorfosi in Xenobe Purvis

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Il titolo originale del romanzo, Metamorphosy, è sicuramente più evocativo e affascinante di quello, un po’ piatto, della versione italiana che recita: La persecuzione delle sorelle Mansfield, tradotto da Francesca Mastruzzo e appena uscito per Mondadori.

Il libro di Xenobe Purvis, autrice al primo lavoro pubblicato nel Belpaese, classe 1990, racconta in effetti la vicenda delle cinque sorelle Mansfield che vivono ormai solo con il nonno paterno, quasi cieco, e che sono state cresciute in modo libero in un mondo non abituato a tanta libertà e si trovano oggetto di preoccupazione e speculazione da parte di molti compaesani che le vedono aggirarsi nei loro abiti neri (la nonna è morta da poco, i loro genitori sono morti anni prima) per le campagne.

Siamo nel Settecento e la superstizione della caccia alle streghe non è ancora stata del tutto superata. Pete, per esempio, il traghettatore, è convinto che in loro ci sia qualcosa di sbagliato e minaccioso. Temperance Shirly, invece, la moglie del locandiere del pub The Swan, crede che siano vittime di pregiudizi. Vi ricorda qualcosa? Come Temperance, la pensa il delicato e dolce Robin, che ama la natura e gli animali, cerca di non farsi notare troppo in quel mondo maschile fatto di troppa birra e cieca violenza gratuita. Dalla parte delle Mansfield ci sono anche due sorelle che sono state assunte come domestiche in quella casa lontana da tutti. Le sorelle “perseguitate” e forse “maledette” diventano presto oggetto di dicerie e chiacchiere che le vogliono protagoniste di misteriose metamorfosi e che scateneranno più di una reazione tra chi le circonda. Ci muoviamo in un microcosmo che sembra riprodurre un orizzonte ben più ampio. E il romanzo è per certi versi in equilibrio su molte faglie, presente e passato, reale e sovrannaturale, il mistero di alcuni e il realismo di altri personaggi.

Impossibile inoltre non pensare a Katherine Mansfield, autrice modernista libera e fuori dagli schemi della sua epoca: il nome delle sorelle non potrà essere un caso. Stilisticamente è un libro a tratti ipnotico, ben costruito, ben congegnato a cui si perdonano eventuali eccessi di manicheismo nei personaggi. Tra romanzo storico, fantastico e simbolico, è un libro ben costruito e avvincente, anche perché la verità, man mano si avanza nella lettura, appare sempre più parziale e sfuggente.

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