L’estate è oramai alle porte e si comincia a sentire quel profumo di vacanza che mancava nell’aria. Le scuole sono tutte terminate e i ragazzi hanno solo un obiettivo in testa, calcare la rena della Riviera, vera risorsa turistica della regione. Proprio uno degli elementi che rende questa destinazione così appetita è ciò che muove questa riflessione: il mare. Tra i giovani di qualche anno fa andava di moda farsi le “cassette”, mentre oggi si preferisce crearsi un personale elenco su qualche servizio musicale di trasmissione a richiesta e allora perché non pensare alla propria scaletta – evitando il reggaeton e conglomerati – a tema marittimo, magari da ascoltare sotto quell’ombrellone grazie al quale ci si gode l’ombra assaporando il profumo del pelago? Un libro di Andrea Gherzi, uscito nel maggio del 2020 (Zecchini Editore), offre spunti preziosissimi. Il volume, dal titolo Marine musicali. Note e acque salate, offre numerosi spunti per stilare una variegatissima raccolta equorea nella quale, neanche a dirlo, non mancheranno ampi riferimenti alla musica del Settecento, tuttavia, è ampia anche quella letteratura operistica trasversale alle epoche storiche che ha trattato l’argomento.
Se si volesse cominciare da qualche parte, data anche la vicinanza geografica, viene facile rivolgersi verso la Serenissima e il primo nome che salta alla mente è quello di Vivaldi: tra le tante composizioni del Prete Rosso il titolo Tempesta di mare appare ben quattro volte, sebbene le più note siano i due concerti op. 8 n. 5 e op. 10 n. 1. Venezia è anche Monteverdi, però, e non si può tralasciare il riferimento marino nel Libro Ottavo de’ Madrigali che alla sezione dei madrigali amorosi annovera O sia tranquillo il mare o pien d’orgoglio SV 159. Da ricordare è, inoltre, Rossini che si rivolge alla città del Leone con La danza, forse la più nota tarantella al mondo.
Non solo Venezia e il Mediterraneo, però. Tra i brani acquatici più a nord c’è certamente la Wassermusik. Alta e bassa marea amburghese scritta da Telemann, ma si può trascendere la destinazione geografica e intendere il mare quale τόπος. È in questa accezione che entrano, ad esempio, i Giona di Bassani e Vitali. L’argomento biblico è presente nel Moïse et Pharaon di Rossini mentre, per rimanere, in ambito operistico come non citare l’entrata in scena di Otello nell’omonimo melodramma di Verdi e, infine, come non ricordare Les pêcheurs de perles di Bizet. Insomma, il materiale per l’estate non manca…