L’altro giorno, così per curiosità, mi sono cimentato con uno di quei test online per determinare il QI. Dopo un tempo infinito e altrettante domande di ogni sorta salta fuori che sono inequivocabilmente stupido. Però non ditelo al mio direttore (anche se sono convinto che qualche leggerissimo sospetto lo covi). Comunque, non pensiamoci più e beviamoci su. Cosa? Mi sono affidato allo Spèrgle 2022 Emilia Bianco Igt di Il Farneto, azienda di Castellarano (Reggio Emilia) che amo con tutto me stesso, compreso il (poco) cervello.
Questo vino arriva dal raro vitigno spergola, varietà autoctona reggiana scarsamente diffusa sul territorio nazionale, tanto che la superficie totale dedicatale si aggira solamente tra i 100 e i 200 ettari vitati. Ma anche l’altopiano del Farneto rappresenta un unicum, una zona scarsamente antropizzata, un alternarsi di boschi e calanchi, una terra isolata, una vera oasi di biodiversità, dove applicare con efficacia i principi dell’agricoltura biodinamica. Ok, ma questo Spèrgle? Superlativo. Il naso è una giostra infinita di complessità, tra aromi fruttati di marmellata di limone, mango e mela cotta, cui si aggregano tè nero e gelsomino. Poi, in bocca, sprizza energia, è dinamico e fresco, con un finale profondo ed equilibrato. Brava spergola.