In lingua finlandese c’è una parola che illustra perfettamente la mia condizione di questi giorni inadatti climaticamente alla sopravvivenza umana, ed è kalsarikännit, che significa più o meno “sbevazzare vino in casa da soli in mutande”. Un vino perfetto per questa attività è il Vivienne 2022 di Signoraginni, bianco toscano (siamo vicion a Cortona) gustosissimo, simpatico fin dall’etichetta, sulla quale campeggia anche il motto della cantina “in donna veritas”. Questo uvaggio di trebbiano toscano e malvasia con 15 giorni di macerazione sulle bucce è una visione della giovanissima Giorgia “Signoraginni” Salierno, vignaiola a capo di un progetto nato dalla passione per il vino naturale.
«La bottiglia – spiega Giorgia – prende il nome da Vivienne Westwood, designer inglese molto all’avanguardia che ha cambiato il modo di vestire delle donne, come questo vino, alternativo, per la Toscana, famosa per i vini classici». E infatti questo Vivienne è tutto tranne che classico, è un vino che esce dal bicchiere e ti porta a una festa, un vino aperto, sincero, ipercinetico, che restituisce con grande cognizione di causa tutto l’aspetto aromatico dei vitigni. Un vino che placa la sete, estivo, divertente, simbolo di un’enologia in cambiamento che non vuole più saperne di regole austere. Grazie Signoraginni, mi hai salvato l’estate.