lunedì
21 Luglio 2025

La fine del tormentone estivo

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Odio i tormentoni estivi fin dai primi anni novanta. La musica vera e propria, quella dei dischi punk e heavy metal, sembrava quasi interrompersi alla fine dell’anno scolastico, per dare spazio a un aberrante rito collettivo a cui partecipavano tutti i miei amici. L’estate era fatta di serate passate in casa a guardare artisti che si esibivano in playback al Festivalbar, per promuovere canzoni che infestavano già la programmazione radiofonica dei pomeriggi. La mia cricca di amici sembrava ipnotizzata, imbarazzata dal mio non conoscere le popstar che si esibivano, pendente dalle labbra di qualunque soubrette presentasse quell’anno. I tormentoni estivi. Eurodance, influenze latine, il peggior rap in circolazione; compilation di canzoni tutte uguali, come se le avessero lanciate in una fossa a combattere una contro l’altra, e alla fine dell’estate ne sarebbe rimasta solo una: la più suonata, la più ubiqua, la più molesta.

E poi nemmeno più quella, perché il tormentone estivo è snello e fugace come certe storie di una notte in riva al mare (di cui io ho solo sentito parlare, ma un paio di amici mi giurano che a loro è successo) e destinato a venir lavato via col temporale di fine agosto, nella speranza che in quei tre mesi l’autore ci si sia potuto pagare una Lamborghini. Un incubo che si è rinnovato anno dopo anno, sempre identico a se stesso, senza mai cambiare. Il Festivalbar ha smesso di esistere, lo strapotere latino ha trasformato un pochino i ritmi, ma per i 30 anni e passa che mi separano dai primi bagliori di odio le canzoni sono rimaste le stesse: testi su estate abbronzarsi ballare e amori fugaci, magari qualche parola spagnola a fare exotica. L’altro giorno ero a prendere un cappuccino al bar e mi sono improvvisamente reso conto che quella del 2025 sarà la prima estate di sempre senza dei veri e propri tormentoni estivi, improvvisamente sostituiti da canzonacce con cui nemmeno il pubblico di irriducibili sembra voler avere a che fare. Annalisa, Fedez, Alfa, Lauro e tutti gli altri sembrano improvvisamente colti da una specie di carestia collettiva di ritornelli, Sesso&Samba sembra uscita due milioni di anni fa, le nuove leve alla Sarah Toscano sembrano pulcini bagnati. Dovrei esultare: sono vissuto fino a incontrare un’estate senza tormentoni. E invece sono affranto, e forse mi manca un bel pezzone estivo latino scemo da ballarmi in testa. Boh.

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