lunedì
16 Giugno 2025

Da Venezia alle nostre sale: prima parte

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In attesa che si esaurisca la spinta estiva delle Arene (fa ancora caldo) e del cinema estivo fatto di fumetti, remake e un bell’horror (The Witch), mettiamo a fuoco la Mostra del Cinema di Venezia per il semplice motivo che tende a presentare i potenziali top film della stagione. Qualche annata è stata effettivamente all’altezza delle aspettative, mentre di recente il tono del Festival è stato decisamente minore. Quest’anno la Mostra si svolge dal 31 agosto al 10 settembre e mette sulla carta alcuni bei piatti, pronti (forse) per il consumo nazionale. Tra parentesi la data di uscita nelle nostre sale, se c’è. Il film che ha aperto le danze, ed è proprio il caso di dire così, è La La Land (27 gennaio) di Damien Chazelle, con Emma Stone e Ryan Gosling, rivisitazione in chiave musical della classicissima storia d’amore in stile Hollywood: detta così fa schifo ma Chazelle ha 30 anni ed è il regista di Whiplash, quindi attenzione. Vediamo innanzitutto che l’Italia in concorso propone una selezione non convenzionale. Questi giorni (15 settembre) del redivivo Giuseppe Piccioni (Luce dei miei occhi) con Filippo Timi, Margherita Buy e Sergio Rubini narra della classica estate di crescita, viaggio, futuro e università: tema abusato ma spesso fonte di racconti entusiasmanti. Piuma (20 ottobre) è il terzo film di Roan Johnson, che a dispetto del cognome è più toscano di Benigni e qui è alla terza prova dopo il delizioso I primi della lista e il deludente Fin qui tutto bene: fiducia, nonostante tutto. Spira Mirabilis (22 settembre) è un documentario di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti e parla di immortalità attraverso i quattro elementi: la vera sorpresa della selezione, speriamo in meraviglie. Fuori dal concorso c’è grande curiosità di fronte al debutto di Paolo Sorrentino nel mondo delle serie tv: The Young Pope (Sky Atlantic, ottobre) parla ovviamente della vita di un giovane Papa interpretato da Jude Law, è composta da 8 episodi e a Venezia se ne vedranno due: speriamo meglio di Nanni Moretti, grazie. Infine, tra i noti, l’opera seconda di Kim Rossi Stuart, Tommaso (8 settembre) che parla di un attore belloccio e neo-single e i suoi continui tormenti nei rapporti con le donne: psicologico con ego importante. Tornando ai possibili film di punta della stagione, citiamo il biopic Jackie (prossimamente), incentrato sulla vita della first lady Kennedy nei giorni a cavallo dell’omicidio del marito: con Natalie Portman e soprattutto per la regia di Pablo Larrain, cileno un po’ troppo d’essai per essere noto da noi, che alle prese con la sua prima grossa produzione deve dimostrarci di non aver seguito l’odore dei soldi. Un attesa comune tra cinefili e non è certamente The Bad Batch: per le masse perché riunisce Jim Carrey e Keanu Reaves, e per gli appassionati perché il film non solo è un horror (sentimentale), ma è anche l’opera seconda della giovane americano/iraniana Ana Lily Amirpour dopo l’ottimo debutto nel genere A Girl Walks Home Alone At Night, talmente tanta attesa che non c’è la data d’uscita. Concludiamo la prima parte con un altro grande regista per ora non troppo noto da noi, il canadese Denis Villeneuve, uno che non ha mai sbagliato un film: in attesa del suo Blade Runner 2, partecipa al festival col fantascientifico Arrival (24 novembre). Ecco, per questi ultimi due titoli, vale la pena tutta la passione che avete messo nel leggere queste righe, sperando non finiscano negli invisibili.

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