domenica
15 Giugno 2025

Dal cartone per tutti a quello vietato ai bimbi

Condividi

Cattivissimo me 2 (Pierre Coffin, Chris Renaud, 2013)
Ogni tanto rilassarsi fa bene anche al critico più esigente, ogni tanto, tra un musone francese e un classico dimenticato, ci si può fermare, contare fino a 100 (minuti) e provare l’ebbrezza di guardare un film da botteghino, un film per bambini, un cartone animato o più semplicemente un film divertente. O, ancor più semplicemente, un film che raggruppi tutte le caratteristiche citate. L’esperimento, poi, si fa ancor più interessante se il film in questione è il seguito di qualcosa di cui non solo non si è visto, ma addirittura non si sappia minimamente di cosa si tratti. Dalla visione si può intuire che in passato il protagonista (Gru, che in inglese ha la voce del grande Steve Carell, mentre in italiano quella di Max Giusti, giusto per non farci mancare nulla, mi raccomando) era cattivo, voleva rubare la luna non ce l’ha fatta del tutto, seguito da una buona ventina di minuti di predica finale disneyana, anche se i creatori si chiamano Illumination Entertainment. Cattivissimo me 2, film d’animazione per bambini, segue uno schema del tutto simile: Gru ora è un bravo padre (per attrarre le famigliole al cinema), ma incombe un pericolo che con non poche peripezie (divertimento per bambini e a volte non solo) riuscirà a sventare, ridando un senso ancora più alto al buonismo familiare (genitori e Vaticano molto soddisfatti) e con esilaranti siparietti finali, per chi è al cinema da solo. Stiamo quindi leggendo una critica al film e alla sua sterilissima trama, a personaggi simpatici ma in fondo stereotipati? Lo sarebbe, se nello schermo non fossero presenti i veri protagonisti, il massimo, assoluto colpo di genio degli autori: i Minions. Che non sono altro che una via di mezzo tra Simpsons (nella forma) e Lemmings (nel loro modo d’essere), che parlano un linguaggio incomprensibile, che sono tantissimi, maldestri, scorretti e imprevedibili. Senza anticipare nessuna delle loro gag, non è la prima volta che un film d’animazione si aggrappa a personaggi secondari, basta ricordare per tutti il mitico Scrat de L’era Glaciale. Un campione d’incassi annunciato, complessivamente meritato anche per la tecnica di animazione, solo leggerissimamente scorretto (nulla di paragonabile a Simpsons e South Park, intendiamoci), gradevole, dimenticabile e “minion”. Un film per tutti, davvero. Un’ultima trovata geniale: il sombrero fatto di tortillas chips con la salsa verde dentro, frutto di ironia e fantasia… se invece esistesse davvero, scrivete alla redazione e dite dove si trova. Preghiera di recensore rilassato.
South Park (Trey Parker, 1999)
A letto i bimbi, per questo cartone animato, tratto dalla fortunata serie che chi vi scrive non aveva ancora visto prima del film, 80 minuti di preziose volgarità, battute e situazioni esilaranti, sviluppi della trama grotteschi e inaspettati, tanto da mostrare sullo schermo una guerra tra Stati Uniti e Canada, l’inferno con Hitler e Saddam Hussein e tanto altro. Un cult per ragazzi e adulti, sia per i fan della serie, sia per chi non abbia mai visto questo insano e fantastico spettacolo, che non ha paura di dispiacere alle masse, finendo proprio per catturare nel loro tondeggiante mondo molti più fan di quanto ci si aspetti. Pur invisibile nelle sale, il film è uscito in dvd ed è comunque ben reperibile.

Condividi
Contenuti promozionali

DENTRO IL MERCATO IMMOBILIARE

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

La casa di Anne

Il progetto di un'abitazione del centro di Ravenna a cura dello studio di Giovanni Mecozzi

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi