martedì
24 Giugno 2025

Diario di una teenager, protagoniste assolute le donne

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Diario di una teenager (di Marielle Heller, 2015)
Negli anni novanta i film indipendenti di successo erano facile preda della distribuzione italiana. Negli ultimi anni questa bella abitudine è sparita e capita che un film bello e originale come questo non trovi vita al cinema. Meno male che Universal e Feltrinelli hanno trovato un accordo per pubblicare in Dvd alcuni titoli provenienti dal Sundance Festival. Diario di una teenager, che ha vinto un premio anche a Berlino, ha una trama molto esile ed è perfettamente riassunta dal titolo, visto che il film narra di un periodo assai delicato della quindicenne protagonista che si racconta tramite un registratore vocale e il disegno di fumetti. Aggiungiamo che il film è ambientato nella California del 1976, che il viaggio spirituale della protagonista è fatto di sesso, droga e rock’n’roll e che più che alle commedie indie del periodo ricorda più una Cristiana F, senza toccare però gli stessi livelli di drammaticità. Il film è tratto dal fumetto Diario di una ragazzina, tra l’altro edito in Italia dalla ravennate Fernandel (e quindi leggetelo) e la regia infatti condisce continuamente situazioni in carne e ossa con disegni e brevi animazioni, che supportano magnificamente il racconto e che costituiscono un grande valore aggiunto a volte in sorrisi, a volte in riflessioni. Protagoniste assolute, le donne: la regista esordiente Marielle Heller ha mano lieve e sicura, e si avvale di una fotografia eccellente; la protagonista ragazzina Bel Powley, qui bravissima anche a mettere in gioco il suo corpo, è destinata a una grande carriera; la meravigliosa Kristen Wiig è una madre fallimentare ma mai patetica. Menzione speciale anche per la colonna sonora, che alterna qualche grande gruppo del periodo (Television, Stooges) ad altri meno noti, riuscendo però a offrire una miscela davvero esplosiva e da ascoltare. A conti fatti, siamo davanti a un gioiellino.

Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della forza (di J.J. Abrams, 2015)
In occasione della sua uscita in digitale (Dvd e Blu-ray), colgo l’occasione per parlare di uno dei film-evento della stagione in corso, in attesa dei suoi numerosi passaggi nelle arene estive. Non sono un grande fan della saga, provo forte affetto per il primo film, indifferenza verso gli altri “vecchi” e forte sdegno per Episodio I, tanto da rifiutarmi di vedere II e III. L’operazione Episodio VII è perfetta invece, perché crea una sorta non di remake del classico per definizione, ma di opera tributo, in quanto prende la trama originale, rimescola le stesse carte del 1977 (per nulla ammuffite), ripresenta i suoi personaggi e riesce a far passare tutto ciò come un sequel e una storia in qualche modo diversa. Tenendo i 3 attori mito sullo sfondo (circa), i protagonisti veri sono personaggi nuovi, interpretati da attori giovani che ben si prestano all’impresa di sostituire pian piano i tre idoli di sempre (altro scopo del film): non male Kylo e Rey, ma il vero fenomeno di turno è il Poe impersonato da Oscar Isaac. Per il resto funziona tutto, perché il film fa felici i fan e diverte quelli che come me stanno nella terra di mezzo, con ritmo, azione e fantasia. Non vale neanche un’unghia del nuovo Mad Max, ma questo Star Wars è un confortante risveglio.

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