lunedì
16 Giugno 2025

Due modi di vedere il distacco: il nuovo, potente Peter Jackson e il classico di Sophia Coppola

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Amabili resti di Peter Jackson
Com’è difficile vivere senza genitori, soprattutto in un mondo che non si conosce e in cui sembra proprio di essere soli: questo dei morti non è il paradiso pieno di anime, ma una terra di mezzo dove è sospeso chi non vuole morire, chi resta ancora aggrappato al desiderio di poter anche solo sfiorare genitori, fratelli, amici e il ragazzo del primo appuntamento. Chi narra è Susie Salmon, strappata dall’albero della vita troppo in fretta, a quattordici anni, da un vicino di casa che sembra tutto meno che un killer (bravissimo Stanley Tucci). La terra di mezzo somiglia molto, un po’ troppo a quella del magnifico Signore degli Anelli, e permette a Susie di aprire un’ultima finestra su una realtà distrutta dalla sua morte e in cui la polizia brancola nel buio. Allora Susie prende per mano tutti i suoi cari portandoli all’unica meta possibile: il distacco e l’accettazione che lei non c’è più, e farà di tutto, dal suo mondo, affinché vivi e morti intraprendano ognuno il proprio cammino. Film lungo, pesante e potente, sublime in alcune scene (l’omicidio e la rivelazione sull’amica di Susie), un po’ kitsch e ridondante quando si sofferma sui digitali paesaggi del limbo, la cui minuziosa descrizione sono il motivo dominante dell’ingegnoso ma noiosissimo bestseller da cui il film è tratto. Amabili resti è la metafora del rapporto che le persone hanno con una privazione dolorosa come nessun’altra (in questo caso una figlia), mostrata però dal punto di vista ribaltato della morta. Imperfetto, ma potente.   7

Il giardino delle vergini suicide di Sophia Coppola
La televisione d’oggi consegna all’oblio, all’invisibile tutto il cinema che non è innocuo. Non è facile recuperare film relativamente recenti, soprattutto se non si conoscono. La tragica storia delle cinque sorelle Lisbon (tra cui la debuttante, futura signora spiderman, Kirsten Dunst), è così raccontata dal ragazzo della porta accanto: «Venticinque anni fa, nella casa di fronte alla mia, vivevano cinque creature meravigliose, che ai miei occhi da adolescente parevano semplicemente 5 dee. Osservavo sempre il loro cortile, nella speranza di poter dare alle mie solite giornate una piccola gioia, fatta di sguardi e di sorrisi. Non riuscivo neanche a parlare con loro, se non attraverso le parole degli altri, le parole accompagnate dalla musica, magnifica colonna sonora delle nostre vite. Ma loro non appartenevano a questo mondo e ben presto ce l’avrebbero, definitivamente, mostrato. La più piccola di voi vi ha aperto la strada, vi ha indicato la via; e  quella magnifica fotografia, che ritrae voi 4 sdraiate una vicino all’altra nella vostra stanza, parla in modo inequivocabile di quello che volete, di quello che avete finalmente capito di volere. E avete scelto me per poter annunciare il vostro ultimo discorso in questo mondo. Resterete per sempre nei miei cuori, e chi ha avuto la fortuna di poter accendere le vostre passioni ne è rimasto segnato per tutta la vita. La città non è più la stessa e io vivo sempre col ricordo che quando ero piccolo, avevo qualcosa per poter sognare. Un amore. Un amore in giardino». Così parlò il narratore. Forse.   8

Filmografia essenziale e imperdibile di Peter Jackson: Creature del cielo (1994), Forgotten Silver (1995), Sospesi nel tempo (1996), Il Signore degli Anelli (2001).

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