domenica
07 Settembre 2025

L’affascinante ma lento The Grey e il fumettone Defendor

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The Grey, di Joe Carnahan (2012)
Alaska, profondo nord. Un piccolo aereo che trasporta un gruppo di lavoratori di un gasdotto, ha un incidente e lascia i suoi sopravvissuti in mezzo a un apparente niente, fatto di neve e lupi. The Grey è un film insolito: c’è un disastro aereo ma non è un disaster movie, c’è odore di morte ma non è un horror in senso stretto, o per lo meno, a differenza di film di simile ambientazione come La cosa, le creature sono frutto di madre natura e non si punta allo splatter. Una vicenda secca, come secco è il tentativo del gruppo di sopravvissuti di trovare una base; una storia narrata in tempi dilatati (due ore) per sottolineare angosce e paure, confronti e dialoghi sommessi in questo impietoso e impari confronto con la natura. Non un film d’azione, anzi forse un po’ troppo lento e agonizzante, nonostante i momenti di adrenalina. Nonostante questo, la tensione è continua e papabile, perchè è la cornice a dominare il film (con la buona compagnia del bravo Liam Neeson). Nella parte finale la storia accelera, quasi spiazzando lo spettatore, regalandogli una poetica, ambigua scena finale che è sicuramente la parte migliore, una parte da guardare e riguardare su youtube, per meglio capire e contestualizzare un film affascinante con qualche carenza di ritmo. Vedere o non vedere? Gli ingredienti li avete avuti, mai come in questo caso la decisione spetta a chi si vuole immergere nella bianca e perfettamente rappresentata terra di lupi. Concludiamo, con uno dei soliti paragoni: una via di mezzo tra L’urlo dell’odio e Frozen.

Defendor, di Peter Stebbings (2009)
Arthur Poppentgon ha avuto un’infanzia difficile, stata segnata dalla fuga di casa della madre e dalle parole del nonno che, per spiegargli come la droga gli abbia tolto la mamma, si è inventato un eroe malvagio, Capitain Industry. Ormai adulto, disadattato, autistico e abbandonato da tutti, Andrew trova rifugio nello stravagante travestimento del supereroe Defendor, che ha lo scopo di reprimere il marcio causato dalla droga, e di trovare e sconfiggere il nemico dichiarato, con l’aiuto di una giovane prostituta, Kat. Una via di mezzo tra Forrest Gump e Kick Ass, questo insolito fumettone in carne e ossa, pur seguendo una trama complessivamente lineare e poco sorprendente, ha numerose cartucce da sparare. Innanzitutto Woody Harrelson è un Defendor fantastico, si conferma attore versatile e sottoutilizzato; inoltre il personaggio Defendor è un perfetto perdente, un “eroe” a cui ci si affeziona immediatamente e per le cui maldestre gesta si finisce a fare il tifo, ignorando ogni sorta di clichè cinematografico del genere. Si sorride spesso, ma il tocco di malinconia che in alcuni punti giunge al dramma è tangibile, fin dalla presentazione dei suoi protagonisti (a cui si aggiungono un poliziotto corrotto e un criminale di guerra serbo). Un film leggero, forse un pelino lungo (100 minuti andavano ridotti di almeno 15), ma che si fa voler bene senza indugi e potrebbe anzi far riflettere i ragazzi che amano il genere ma che non conoscono questo piccolo, simpatico, film a volte maldestro come il suo protagonista ma tanto tenero. Inedito nelle sale, disponibile in dvd.

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