Intanto, la mostra si svolge al Lido, a quaranta minuti di danzante vaporettto da Venezia, quindi dire che tra un film è l’altro si possa fare un giro in Piazza San Marco è come pensare che un ravennate trascorra la sua pausa pranzo di un’ora a Bologna. Secondo, i critici cinematografici, giornalisti o appassionati che siano, in sala fanno molto rumore: oltre a stare per tutto il film attaccati al loro i-compagno-elettronico, ridono durante scene drammatiche, applaudono per le scene comiche, tanto da far rimpiangere a chiunque la banda di venti adolescenti che malauguratamente ti si siede dietro al cinema, esattamente un minuto prima dell’inizio.
I film (tra parentesi il regista). Black Swan (Darren Aronofsky). Natalie Portman è una ballerina ossessionata dalla madre, che deve recitare la protagonista del balletto Il lago dei cigni. Cambiate la bella Portman con Rourke e avrete The Wrestler. 6. Machete (Robert Rodriguez). Dal finto trailer di Grindhouse, un horror splatter divertentissimo dall’autore di Dal tramonto all’alba. Per chi ama le teste mozzate, è una chicca. 7. Norwegian Wood (Tran Ann Hung). Dall’omonimo best seller, una noiosa e orientalissima trasposizione di una storia magica che sullo schermo finisce per essere semplicemente normale. Only for fans. 6. Somewhere (Sofia Coppola). Un attore e la sua solitudine interrotti dall’arrivo della figlia. Dalla trama, sembra un film come tanti, ma la differenza tra Somewhere e i film ricuci-famiglie, è il tocco sottile, delicato, silenzioso e quasi magico della regista. Il tono è intimista e i dialoghi ridotti all’osso, i personaggi entrano in scena in punta di piedi. La star è una persona come noi, la figlioletta non è una grintosissima bambina-modello che scombina vita e abitudini. Eppure ancora una volta il cinema della Coppola, ricco di metafore e sguardi, coinvolge ed emoziona. 8. Beyond (Pernilla August).
Sorta di Posto delle fragole moderno girato da un’attrice bergmaniana e interpretato da Noomi Rapace, la Lisbeth Salander di Millenium. Allegro quanto Incompreso (il film), il film tratteggia alla perfezione i suoi personaggi e crea un universo emotivo credibile ed emozionante. L’allieva ha ben omaggiato il maestro, il film è di alto livello. Attrici femminili bravissime. 7,5. Cirkus Columbia (Danis Tanovic). Durante gli ultimi giorni di pace in Bosnia, un uomo torna nel suo paese dalla Germania per sancire il divorzio. Agrodolce, a tratti divertente e caustico, una favola non onirica sull’amore e l’attaccamento tra le persone che una guerra vuole negare. Un conflitto sullo sfondo fin da subito e che accompagna tragicamente le vicende rocambolesche dei personaggi. Lo stile di Kusturica c’è. E c’è anche un mitico gatto nero. 7,5. Vallanzasca (Michele Placido). Stesso regista e stesso protagonista per un romanzo criminale milanese sul “mitico” criminale che tanto piaceva alle casalinghe. Polemiche per l’aura di mito che circonda il bandito, ma i delitti ci sono tutti. Kim Rossi Stuart bravissimo, Valeria Solarino e Paz Vega bellissime. Qualche caduta, non all’altezza del Romanzo, ma una visione di oltre due ore piacevole e coinvolgente. Belle musiche dei Negramaro.