mercoledì
25 Giugno 2025

Una teen comedy folle e scatenata che forse in Italia non è stata capita

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BOTTOMSBottoms (di Emma Seligman, 2023)
PJ e Josie sono teenager, amiche da sempre, di caratteri opposti, dichiaratamente omosessuali e osteggiate dalla scuola perchè a detta loro, sono “gay, senza talento e brutte”. L’istituto, manco a dirlo negli States, ruota tutto attorno alla squadra di football, e le nostre due amiche hanno interessi per alcune cheerleader: proprio per questo decidono di fondare un gruppo di autodifesa per donne, una sorta di “fight club” rosa, dove si allenano per combattere e pian piano acquisiscono un forte sentimento comune, un coraggio, un affiatamento tra ragazze completamente diverse tra loro.

Cosa distingue Bottoms dall’immensa marea di film sulle teenager? Non l’ambientazione, non l’omosessualità, non la rappresentazione dello squallore dei valori della scuola, e non amicizie, amori, feste e sbronze (queste, in realtà solo a inizio film, è già molto). Ciò che caratterizza il film, che ha avuto enorme successo (solo) in patria, è la follia demenziale con la quale viene messo in scena tutto questo. Fin dall’inizio si capisce che il film voglia certamente porre spunti di riflessione, con un taglio da commedia che vira sul comico, ma il proseguo della storia e i personaggi (protagonisti, secondari e comparse) sono caratterizzati in maniera bizzarra o addirittura folle, come la ragazza mascolina bombarola, o la folle sniffatrice di colla, la cheerleader che sembra una modella (lo è, visto che è interpretata da Kaia Gerber) che man mano passa dalla parte giusta, fino ad arrivare a un professore maschilista e volgare, o alla più classica compagine sportiva maschile rappresentata in tutta la sua stupidità.

Della follia e della totale anarchia dell’opera seconda della Seligman (sceneggiata con Rachel Sennott, una delle protagoniste del film) abbiamo detto, ma a questo dobbiamo aggiungere una certa gradevole volgarità del cinema demenziale, e una colonna sonora molto interessante che alterna classici a brani di oggi. Il film è estremamente citazionista, svaria senza farsi grossi problemi dalle commedie anni ’80 come Porky’s, passando ovviamente per Fight Club, fino ad arrivare al recente e sottovalutato La rivincita delle sfigate. Un’adolescenza trattata in maniera sfacciata, che pone in primo piano l’esplosione ormonale, e non ha problemi nel prendersi gioco di temi come sesso, femminismo, nichilismo adolescenziale, e che punta il dito quasi sorridendo sulla mascolinità pura e senza cervello. «Tutto ciò che volevamo fare», hanno detto regista e sceneggiatrice, «era realizzare il tipo di film che avremmo voluto vedere quando eravamo giovani». Ma l’Italia non sono gli Stati Uniti e lo stile non è stato del tutto apprezzato, o forse non compreso. Il fatto che sia in streaming vi permetterà di verificare di persona.

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